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CANTONE«Serve una riposta decisa e dirompente nel momento dell'attacco»

04.06.22 - 17:49
L'allevatore Giovanni Berardi e alcuni colleghi di Parlamento (e di partito) hanno inoltrato una mozione al Governo.
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«Serve una riposta decisa e dirompente nel momento dell'attacco»
L'allevatore Giovanni Berardi e alcuni colleghi di Parlamento (e di partito) hanno inoltrato una mozione al Governo.
Chiedono che gli allevatori (ma anche i cacciatori) possano difendere le greggi tramite i cosiddetti tiri di inselvatichimento (non letali) e, in determinate circostanze, anche eseguendo tiri di difesa letali.

BELLINZONA - Concedere agli allevatori la possibilità di difendere le proprie greggi dal lupo tramite i cosiddetti tiri di inselvatichimento. Ma anche permettere, in determinate circostanze, l’esecuzione di tiri di difesa letali. Sono queste le richiesta contenute in una mozione inoltrata oggi al Consiglio di Stato dal Gruppo PPD + Generazione Giovani.

Il 2022, come ormai noto, è già stato segnato da numerose predazioni da parte del lupo. Nelle ultime settimane, in Ticino si sono infatti susseguiti molteplici attacchi. L'ultimo segnalato in ordine di tempo è stato quello avvenuto in val Rovana, dove oltre 20 pecore sono state uccise.

Lo scoramento da parte degli allevatori è evidente. Da un lato c'è la conformazione del territorio, che spesso non permette di proteggere adeguatamente i propri animali. Dall'altro c'è però anche «la lentezza delle decisioni e la farraginosità nell'adottare misure di autodifesa da parte delle autorità», sottolinea il primo firmatario dell'atto parlamentare, il granconsigliere e allevatore Giovanni Berardi.

La politica insomma sta sì cercando di modificare la legislazione concernente la protezione del lupo, ma la lunghezza degli iter impedisce di dare le necessarie risposte nel corto termine. «Il lupo, da parte sua, senza risposte incisive e adeguate, ben difficilmente modificherà il suo comportamento e considererà gli ovicaprini prede facili», evidenziano i sottoscrittori dell'atto. «Essendo il lupo un canide e rispondendo al cosiddetto istinto di Pavlov, solo una riposta decisa e dirompente nel momento dell’attacco, potrà dare una svolta apprezzabile».

Per questo motivo i mozionanti chiedono al Cantone di autorizzare gli allevatori, o le persone adeguatamente formate (ad esempio i cacciatori) a effettuare i cosiddetti “tiri di inselvatichimento” (con proiettili di gamma, quindi non letali) nell’immediatezza di attacchi alle greggi. L’unica condizione è disporre della patente di caccia e delle armi adatte.

«I tiri di inselvatichimento stanno dando prova di efficacia proprio perché offrono una risposta dirompente nel momento dell’attacco che il lupo accosta con la presenza degli ovini», spiega Berardi guardando al modello attualmente praticato in Francia. Strategia francese che prevede inoltre la possibilità da parte di allevatori e cacciatori di partecipare a cosiddetti tiri di difesa letali ordinati dall’autorità in caso di inefficacia dei tiri di inselvatichimento.

Una via anch'essa vista di buon occhio dai mozionanti, che chiedono al Consiglio di Stato di farsi portavoce presso la Confederazione. Ma anche invocata a gran voce dalla Camera cantonale dell'agricoltura, riunitasi in assemblea lo scorso weekend a Cresciano, e dall'Associazione per la Protezione del Territorio dai Grandi Predatori. Che dopo l'attacco avvenuto in Valle Rovana ha emesso un nuovo comunicato stampa carico di rabbia e delusione.

In Ticino, i tiri di inselvatichimento sono già praticati dalle autorità, ma solo quale strumento per tenere lontani i lupi nel caso in cui si avvicinassero agli abitati. «Si tratta quindi di una pratica compatibile con la Strategia Lupo Svizzera», sottolinea in conclusione Berardi. Al contrario, l’estensione agli allevatori/cacciatori dei tiri di difesa/abbattimento ordinati dalle autorità necessita di una modifica della Strategia Lupo Svizzera. 


I firmatari della mozione
Giovanni Berardi (primo firmatario), Sara Imelli, Fabio Battaglioni, Sabrina Gendotti, Maddalena Ermotti Lepori, Lorenzo Jelmini, Paolo Caroni, Alessio Ghisla, Maurizio Agustoni, Claudio Isabella, Fiorenzo Dadò, Luca Pagani, Claudio Franscella.

 

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