Gioventù Socialista, che conta 21 candidati al Gran Consiglio e uno al Consiglio di Stato.
L’iniziativa parlamentare presentata dai Giovani del Centro mette in luce una problematica che, negli anni, sta aumentando la sua intensità. I e le giovani, in particolare chi si laurea e ha completato i propri studi oltre cantone, non ritorna in Ticino per vivere e lavorare. I Giovani del Centro, per incentivare al rientro i giovani più formati e le giovani più formate, propongono uno sconto del 50% dell'imposta cantonale. La GISO, pur riconoscendo la gravità e l’urgenza del problema, critica la soluzione proposta.
La fuga dei giovani è uno dei problemi che si integra nei cambiamenti che stanno toccando il Ticino. Il lavoro precario e mal retribuito aumenta, la qualità di vita scende e, le nuove generazioni che per perseguire la propria formazione si sono spostate fuori Cantone non sono incentivate a ritornare. Non stanno fuggendo solo cervelli, le persone sono da considerare in maniera completa con bisogni e risorse per la società. Il ricambio demografico è solo un esempio delle risorse che i giovani possono portare come persone e non solo come «capitale».
Come GISO critichiamo fortemente la misura di uno sgravo fiscale. Infatti, quest'ultimo resta uno specchietto per le allodole. I e le giovani ricevono salari molto bassi, specialmente nel momento dell’entrata nel mondo del lavoro e, questo, comporta delle imposte cantonali basse o nulle. Chi beneficia realmente di questo sconto è chi ha tutto l’interesse a restare in Ticino. Oltre a questo, così come presentato, lo sconto non tocca i giovani che hanno scelto di continuare qui la propria formazione, tracciando un ulteriore divisione tra chi sceglie un’università in Ticino e chi la sceglie oltralpe.
Inoltre, l'iniziativa non tocca realmente il problema. La principale causa della fuga dei giovani è da attribuirsi al peggioramento della qualità di vita e alla mancanza di prospettive per il futuro. In particolare, è importante concentrarsi sulla scarsa retribuzione del lavoro e sull’abbassamento della qualità di vita del 99%. Le proposte per contrastare questi fenomeni non mancano. Dall’aumento del salario minimo alla riduzione dei premi della cassa malati, fino ad arrivare alla riduzione della settimana lavorativa a parità di salario. Rendiamo il Ticino un Cantone attrattivo, non fiscalmente ma per l’elevata qualità di vita. Per farlo, non bastano palliativi fiscali, è necessario garantire prospettive per il futuro e una stabilità economica anche (e soprattutto) per quei e quelle giovani che non solo vorranno lavorare in Ticino, ma che vorranno crearsi una vita.
Come GISO invitiamo i Giovani del Centro a sostenere iniziative che permettano di aumentare la qualità del lavoro e della vita in Ticino e a contrastare misure che facciano gli interessi della borghesia e del padronato a discapito del 99%. Per attirare i giovani servono giusti salari e una buona qualità di vita e non regali fiscali ai più ricchi.