Leonardo Bussi, candidato al Consiglio comunale per la Lega
Restare bloccati nel traffico di Lugano non è raro. Anzi, capita spesso, anche in questo periodo, almeno una volta al mese. Chi vive ogni giorno la nostra splendida città è costretto a convivere con questa criticità rimasta irrisolta, che merita soluzioni connesse a strategie fondate su una buona dose di realismo.
Il presupposto da cui nasce il mio approccio al problema è l’idea di un percorso volto a rendere intuitiva la circolazione a Lugano: fluidificare e razionalizzare il traffico, non di certo disincentivarlo. L’obiettivo, una volta raggiunto, renderebbe Lugano una città semplice da attraversare. E intuitiva.
La filosofia che fa da sfondo a questo approccio parte dalla presa di coscienza che, negli anni, le politiche volte a scoraggiare l’uso delle auto si sono rivelate fallimentari: basti pensare alla vicina Milano, contesto in cui, a un decennio dall’adozione di un approccio teso a disincentivare il traffico automobilistico – pensiamo alla creazione della cosiddetta “Area C” -, i livelli di inquinamento dell’aria registrati continuano a mantenere standard tra i peggiori in Italia e in Europa.
L’approccio, in quel caso, è di natura quantitativa: la riduzione delle auto in circolazione comporterebbe una riduzione delle emissioni. Logico, sul piano teorico, ma si evince la sottovalutazione di un aspetto, diciamo così, “qualitativo”: il tempo speso per strada dal resto della popolazione, che controbilancia ampiamente la riduzione del numero di auto.
E su questo aspetto, un processo di razionalizzazione del traffico veicolare diventa determinante, a prescindere dal numero di moto, auto e altri mezzi privati. Questo approccio è centrale nella mia visione. Serve quindi un cambio di passo: rivedere semafori, piazze, strade e sensi di marcia, in modo da garantire semplicità di percorso e riduzione del tempo che un guidatore normalmente impiega per muoversi da un punto all’altro. Abbattere i tempi di percorrenza per raggiungere la propria destinazione, insomma, vuol dire riduzione di agenti inquinanti immessi nell’atmosfera da ogni singola auto. Logico anche questo.
Questo cambio di prospettiva passa innanzitutto da interventi strategici, necessari per riallacciare le varie parti del puzzle viario luganese e per rendere veloce ed intuitivo qualsiasi spostamento. In quest’ottica, la realizzazione in Piazza Indipendenza di una grande rotonda potrebbe rappresentare una soluzione per ottimizzare sensibilmente la circolazione. Intervento, questo, che dovrebbe coincidere con la riapertura di Corso Pestalozzi nei due sensi di marcia: soluzione che genererebbe la fluidificazione degli spostamenti tra il Centro, il Lungolago e Cassarate. Sempre in questa prospettiva, inoltre, andrebbe rivista la segnaletica dell’Autosilo, per consentire alle auto in uscita di girare sia verso destra che verso sinistra.
Intervenire su Piazza Indipendenza, insomma, cambierebbe in meglio e radicalmente il flusso del traffico a Lugano, rendendo il quadro viario più semplice ed intuitivo per cittadini e turisti. L’eventuale necessità di sostituire gli autobus doppi con due veicoli più piccoli sarebbe, eventualmente, solo un piccolo prezzo da pagare per migliorare la mobilità della nostra città e la qualità di vita di noi cittadini.
Semplicità e fluidità: questi, a mio parere, devono essere i parametri della mobilità luganese nei prossimi anni. Una mobilità semplice ed intuitiva, a misura d’uomo, che aiuti i commerci con la velocità di spostamento e, al contempo, migliori la vita dei residenti non costringendoli a lunghe code o giri obiettivamente inconcepibili per raggiungere il posto di lavoro o portare i figli a scuola.
Quanto detto nasce da una profonda convinzione: il vero faro dell’amministrazione comunale sono i cittadini, i loro bisogni e la qualità di vita della nostra comunità. Principi che intendo affermare in Consiglio Comunale, nella visione di una Lugano semplice, efficiente e a misura d’uomo.