Tutte le persone infette avevano appena effettuato un viaggio in Cina. Cresce l'allerta anche in Europa
PECHINO - Il governo della Malaysia ha confermato tre casi di contagio nel Paese del coronavirus proveniente dalla Cina. Lo precisa il Guardian, che riferisce anche di quattro casi accertati in Australia: uno a Melbourne e tre nel Nuovo Galles del Sud.
Tutti e quattro i pazienti sono stati di recente in Cina e tre di loro, scrive il quotidiano, di 43, 45 e 53 anni, sono arrivati direttamente da Wuhan, epicentro dell'epidemia.
In Giappone - tre casi finora accertati - aumenta intanto l'apprensione sul numero dei pazienti che attualmente rimangono sotto osservazione, malgrado la cautela delle autorità. Il ministero della Salute ha confermato che il terzo caso accertato riguarda una donna intorno ai 30 anni proveniente dalla città cinese di Wuhan, arrivata in Giappone il 18 gennaio assieme a tre familiari. Durante una visita in un ospedale di Tokyo lo scorso giovedì è risultata positiva al virus che ha già ucciso più di 40 persone in Cina.
La donna - la cui nazionalità non è stata rivelata - non è stata trattenuta nel centro ospedaliero per via dei lievi sintomi che presentava e continua a risiedere nella sua stanza d'albergo, ha detto il ministero nipponico, e i membri della sua famiglia non presentano sintomi della malattia o anormalità. Il portavoce del ministero ha aggiunto che malgrado la vicinanza con la Cina, in Giappone non si sta notando un rapido incremento delle persone sospette di aver contratto il virus.
Allerta anche in Europa - È possibile che possano verificarsi in Europa altri casi importati del virus cinese 2019-nCoV, ma la maggior parte dei Paesi europei ha gli strumenti per affrontare l'emergenza: lo dichiarano i Centri di controllo europei per le malattie (Ecdc), dopo la conferma del terzo caso d'infezione da coronavirus in Francia, anche questo in una persona rientrata dalla Cina, come i due precedenti. «La conferma dei primi casi in Europa non era inattesa, considerando i recenti sviluppi relativi ai casi registrati al di fuori della Cina», si legge nella nota degli Ecdc.
Il fatto che i casi in Francia siano stati identificati, si rileva, conferma che il sistema di prevenzione e allerta del Paese funziona. «Alla luce della situazione attuale - osservano gli Ecdc - è verosimile che in Europa potranno esserci altri casi di importazione. Nonostante ci siano ancora molti aspetti sconosciuti del virus 2019-nCoV, i Paesi europei hanno le capacità necessarie a prevenire e controllare un'epidemia subito dopo l'identificazione dei primi casi». Intanto anche nel Regno Unito vige l'allerta: le autorità sanitarie stanno infatti cercando di rintracciare 2'000 persone che di recente hanno viaggiato a Wuhan, focolaio dell'epidemia del coronavirus, per essere sottoposti a controlli. Al momento 14 persone sono risultate negative al contagio.