La ministra della salute francese ha confermato due casi accertati a Bordeaux e Parigi
PARIGI - Fino a poche ore fa si parlava ancora di casi sospetti. Alcuni in Francia, altri in Scozia. E poi c'è stata anche l'Italia. Ma ora è ufficiale: il coronavirus, che da giorni sta tenendo in scacco la metropoli cinese di Wuhan, è sbarcato in Europa. Due casi sono infatti stati confermati a Bordeaux e Parigi, in Francia, come reso noto oggi dalla ministra della salute Agnes Buzyn. Sono i primi nel Vecchio Continente.
«Il paziente di Bordeaux ha 48 anni - ha detto la ministra - è rientrato dalla Cina, dove è passato da Wuhan. Si è fatto visitare ieri. E da ieri è ricoverato in una camera isolata. È stato in contatto con una decina di persone dopo il suo arrivo in Francia». L'uomo è di origini cinesi, ma residente in Gironda, la regione di Bordeaux. Si trovava in Cina per motivi professionali.
Si sa poco del paziente ricoverato a Parigi, all'ospedale Bichat, a parte il fatto che anche lui è rientrato dalla Cina.
La situazione in Cina - Nel frattempo in Cina i casi accertati di contagio del virus sono saliti a 897 e i morti si sono attestati a quota 26, secondo l'ultimo bollettino diffuso dal governo. E mentre continuano a diffondersi segnalazioni in tutto il mondo, la mappa della Cina, tra le quasi quaranta province, regioni e municipalità speciali che la compongono, ha soltanto il Tibet che resiste al contagio, a fronte dell'Hubei, la provincia di cui Wuhan è capoluogo, che raccoglie la metà circa dei contagiati e la quasi totalità dei decessi.
Proprio a Wuhan si sta costruendo un ospedale ad hoc per il coronavirus in tempi record e le autorità sanitarie hanno ammesso la necessità di aumentare le forniture di medicinali, inclusi i kit dei test per individuare l'infezione e le mascherine protettive, ormai sparite in molte città. E malgrado la quarantena, i capi provinciali del Partito comunista hanno annunciato indagini per accertare come sia stata possibile la fuga di alcuni residenti da Wuhan, malgrado il divieto «di lasciare la città se non per cause adeguatamente motivate».
A Pechino, oltre alla Grande Muraglia, da domani saranno chiusi i templi più noti e la Città Proibita, nonché il Museo nazionale e la Biblioteca nazionale. A Shanghai, il più grande hub commerciale cinese, chiuderanno i battenti numerosi musei e tutto il parco di Shanghai Disneyland, che è tradizionalmente preso d'assalto durante le festività. Nella città hanno alzato l'allerta in risposta alle emergenze sanitarie al grado massimo, il livello 1.