Il viceministro Sileri ha annunciato l'apertura di un'inchiesta su quanto accaduto nel locale di Flavio Briatore
Molti avventori avrebbero lasciato false generalità all'ingresso del celebre club di Porto Cervo, rendendo impossibile il contact tracing.
PORTO CERVO - Tiene banco nella vicina Penisola il "caso Billionaire", sul quale anche le autorità intendono ora fare luce. Il celebre locale di Flavio Briatore si è trasformato in un focolaio di coronavirus, con 58 dipendenti - e lo stesso patron - risultati positivi all'infezione.
Secondo quanto riferito questa mattina da "Il Fatto Quotidiano" sarebbero oltre 3000 le persone che hanno visitato l'esclusivo club di Porto Cervo nelle prime settimane di agosto. E nessuno di questi sarebbe ancora stato rintracciato.
Stando alle ricostruzioni dei media italiani, molti di questi potrebbero aver fornito false generalità all'ingresso, rendendo in seguito impossibile il contact tracing e la verifica degli eventuali positivi.
Sulla questione si è espresso anche il viceministro della Salute italiano Pierpaolo Sileri, dicendosi «atterrito» per l'accaduto, che ha inoltre annunciato che «la Procura aprirà un'inchiesta». Queste persone, ha aggiunto Sileri ai microfoni di Radio Cusano Campus, non hanno «la testa rivolta agli altri. Non so come verranno rintracciati questi soggetti, spero vengano trovati in altro modo, magari con la carta di credito».