La cittadina palestinese è da mesi vuota di turisti e pellegrini che fino all'anno scorso gremivano invece le sue strade
BETLEMME - Betlemme ha celebrato la Messa di mezzanotte in un Natale diverso da quello di tutti gli anni passati. Il Covid - che nei Territori Palestinesi è in crescita - ha imposto regole e restrizioni. Compreso il contingentamento dei fedeli a Santa Caterina - adiacente la Basilica della Natività - dove si è svolta la funzione, celebrata da monsignor Pierbattista Pizzaballa, nella sua prima volta da Patriarca di Gerusalemme.
La cittadina palestinese è da mesi vuota di turisti e pellegrini che fino all'anno scorso gremivano invece le sue strade e che, durante le festività natalizie, si affollavano davanti all'albero di Natale e al presepe, eretti anche quest'anno, in Piazza della Mangiatoia proprio davanti la Basilica. In questi giorni non è stato così.
«Ci sentiamo tutti ottenebrati, stanchi, sfiniti, oppressi da troppo tempo - ha detto Pizzaballa nella sua omelia - sotto il giogo pesante di questa pandemia che sta bloccando le nostre vite, sta paralizzando i rapporti, sta mettendo a dura prova la politica, l'economia, la cultura, la società. Antiche debolezze strutturali si sono amplificate e non sembrano profilarsi all'orizzonte soluzioni chiare e condivise».
Alla Messa di ieri notte non ha partecipato per la prima volta il presidente palestinese Abu Mazen, mentre erano presenti i rappresentanti diplomatici delle 4 nazioni cattoliche a Gerusalemme, Francia, Spagna e Italia. Oggi sempre a Santa Caterina c'è stata la Messa del giorno di Natale celebrata sempre dal Patriarca Pizzaballa: anche in questo caso restrizioni, maschere e distanziamento, ma maggiormente affollata.