Al centro della contesa il caso di Alexey Navalny
WASHINGTON / BRUXELLES - L'Unione europea e gli Stati Uniti hanno annunciato l'imposizione di sanzioni alla Russia nell'ambito dell'avvelenamento di Alexei Navalny.
Lo hanno dichiarato ai giornalisti gli alti funzionari della Casa Bianca statunitense, che hanno informato che le sanzioni sono state imposte «in coordinamento con l'Ue», oltre a sollecitare «l'immediato rilascio» di Navalny dalla prigione.
Secondo l'intelligence degli Stati Uniti, infatti, c'è il governo russo dietro l'avvelenamento con agente nervino Novichok dell'oppositore russo. Si tratta delle prime sanzioni imposte alla Russia dall'amministrazione del presidente Joe Biden.
Le sanzioni di Washington e Bruxelles colpiranno diversi funzionari e imprese russe.
In particolare, l'Ue ha dichiarato che le sanzioni (divieti di viaggio e congelamento dei beni) sono dirette a Alexander Bastrykin, a capo del Comitato Investigativo della Federazione Russa, Igor Krasnov, Procuratore generale, Viktor Zolotov, a capo della Guardia Nazionale, e Alexander Kalashnikov, a capo del Servizio Carcerario Federale.
A causare le sanzioni «i loro ruoli nell'arresto, l'accusa e la condanna di Alexei Navalny, così come la repressione delle proteste pacifiche in relazione al suo trattamento illegale» ha spiegato Bruxelles.
L'amministrazione Biden non ha invece precisato per il momento i funzionari colpiti, e ha invece annunciato sanzioni per 14 imprese, la maggior parte delle quali coinvolte nella produzione di agenti chimici e biologici. Gli USA hanno anche anticipato che anche l'attacco hacker russo alle agenzie del governo statunitense avrà presto conseguenze.