L'ex primo ministro giapponese fu condannato a morte per crimini di guerra e giustiziato nel 1948
Cosa ne fu dei suoi resti è rimasto un segreto fino a pochi giorni fa. La soluzione del mistero era contenuta in alcuni documenti desecretati della marina americana.
YOKOHAMA - Hideki Tojo, generale e primo ministro del Giappone negli anni tra il 1941 e il 1944 - durante la seconda guerra mondiale - fu condannato a morte per crimini di guerra al Processo di Tokyo del 1948 e venne giustiziato il 23 dicembre di quello stesso anno per impiccagione. Cosa ne fu però dei suoi resti è rimasto, fino a pochi giorni fa, un mistero.
Dopo oltre 70 anni, la verità è riemersa da alcuni documenti militari degli Stati Uniti, nel frattempo desecretati, scoperti da un professore della Nihon University di Tokyo presso la National Archives And Records Administration (NARA).
L'esperto, Hiroaki Takazawa, si è imbattuto nei preziosi incarti nel 2018 ma solo la scorsa settimana, dopo anni trascorsi a svolgere i necessari approfondimenti, ha reso pubblica la sua scoperta: i resti di Tojo, che fu cremato dopo l'esecuzione, sono stati dispersi nelle acque dell'Oceano Pacifico, a circa una cinquantina di chilometri a est rispetto alla città di Yokohama.
A condividere la medesima sorte dell'ex primo ministro nipponico quel giorno ci furono altri sei figure di alto rango. I loro nomi compaiono nel dettaglio in due documenti, uno datato al giorno dell'esecuzione e l'altro al 9 gennaio del 1949, ovvero un paio di settimane dopo, entrambi firmati da un ufficiale della marina statunitense, il maggiore Luther Frierson, che aveva supervisionato l'operazione.
Le misure di estrema segretezza prese dagli ufficiali americani furono motivate al tempo dalla volontà di non lasciare né un luogo di sepoltura né un legame fisico con quei criminali di guerra, per evitare che potessero diventare martiri agli occhi degli ultranazionalisti nipponici. Per gli eredi di Tojo però, come ha spiegato un nipote del generale all'Associated Press, il fatto di non sapere dove si trovassero i resti dopo la morte è stato vissuto come una grande umiliazione. Ma la verità, ha detto, ha perlomeno portato un po' di sollievo.