Un inchiesta indipendente ha fatto luce sulla questione. Le accuse avevano fatto precipitare la moneta sudafricana
CITTÀ DEL CAPO - Un'inchiesta indipendente non ha trovato alcuna prova che il Sudafrica abbia fornito armi alla Russia: come riporta oggi il sito della Bbc, lo ha dichiarato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa sottolineando che una commissione ha smentito affermazioni dell'ambasciatore statunitense in Sudafrica secondo cui una nave russa sarebbe stata caricata di munizioni e armi a Città del Capo lo scorso dicembre.
Le accuse avevano sollevato dubbi sulla neutralità del Paese nella guerra russa con l'Ucraina e Ramaphosa ha affermato che questo ha danneggiato la valuta e la reputazione del Paese.
«Il gruppo di esperti ha riscontrato che non c'erano prove a sostegno dell'affermazione che la nave trasportasse armi dal Sudafrica destinate alla Russia», ha dichiarato il presidente in un discorso televisivo alla nazione. «Non è stato rilasciato alcun permesso per l'esportazione di armi e non sono state esportate armi».
Un portavoce dell'ambasciata statunitense a Pretoria ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno apprezzato la serietà con cui il Sudafrica ha indagato sulle affermazioni, ma ha rifiutato di commentare il contenuto del rapporto.
Dando l'idea che l'ambasciatore americano Reuben Brigety abbia avuto torto solo in parte, l'inchiesta ha invece accertato che il cargo russo "Lady R" - nell'attracco alla base navale di Simon's Town tra il 6 e l'8 dicembre scorsi - aveva consegnato una partita di armi che il Sudafrica aveva ordinato alla Russia nel 2018.
Le accuse avevano fatto crollare la moneta sudafricana, il Rand, ai valori più bassi degli ultimi tre anni e messo a rischio i vantaggi fiscali per l'export negli Stati Uniti concessi al Sudafrica da Washington.