Amnesty lancia un appello alla comunità internazionale affinché si possano creare le condizioni per la liberazione dell'attivista
TEHERAN - «Liberate subito Narges Mohammadi». È l'appello lanciato da Amnesty alla comunità internazionale affinché si creino le condizioni perché il governo iraniano lasci andare la premio Nobel per la Pace 2023, e non debba osservare una condanna a 11 anni e 11 mesi di prigione, nonché a 154 frustate.
Mohammadi, difensore dei diritti umani, è stata imprigionata nel 2021 a causa del suo attivismo contro l'oppressione - in particolare nei confronti delle donne - di Teheran. La segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard, sull'onda del premio assegnato all'iraniana ne parla come una persona che per anni «ha lavorato instancabilmente per richiamare l'attenzione sulla terribile situazione dei diritti umani in Iran. Anche dalla sua cella ha condannato la sanguinosa repressione da parte delle autorità delle proteste nazionali, ha chiesto l'abolizione della pena di morte, della detenzione in isolamento e ha denunciato le violenze sessuali contro le donne manifestanti incarcerate».
Nel corso della sua detenzione, Mohammadi sarebbe già stata oggetto di torture, minacce di morte e negazione di cure mediche. «Le hanno persino impedito di vedere i suoi due figli. Nonostante l'enorme costo personale, gli incessanti tentativi di metterla a tacere e la prospettiva di una vita dietro le sbarre, Narges Mohammadi continua a chiedere con forza un cambiamento non solo per sé, ma per tutte le donne, gli uomini e i bambini in Iran».
Alla luce del riconoscimento che le è stato conferito oggi dal Comitato per il Nobel per la Pace, «la comunità internazionale deve impegnarsi nuovamente per ottenere il suo rilascio immediato e incondizionato e di tutte le altre donne e uomini che sono stati ingiustamente imprigionati semplicemente per aver esercitato pacificamente i propri diritti umani, anche all'indomani delle proteste "Donna Vita Libertà" del 2022"».
Nel frattempo l'Iran ha definito "faziosa e politica" la scelta del comitato del Nobel di assegnare il premio per la pace all'attivista iraniana Narges Mohammadi, reclusa nelle carceri del paese per aver difeso i diritti delle donne. (Ats ans)