Stando all'Economist la sua vittoria incoraggerebbe Putin e Xi Jinping e sarebbe la «più grande minaccia» per gli stessi Stati Uniti
WASHINGTON - Donald Trump rappresenta il «più grande pericolo» mondiale nel 2024. Lo afferma The Economist, avvisando che un «secondo mandato di Trump sarebbe una svolta diversa dalla prima» e ricordando che il «destino del mondo» dipenderà dalle schede elettorali di «decine di migliaia di elettori solo in una manciata di stati» nelle elezioni presidenziali del 2024.
Una sua vittoria incoraggerebbe Vladimir Putin e Xi Jinping e sarebbe la «più grande minaccia» per gli stessi Stati Uniti.
«La Cina e i suoi amici - sostiene The Economist nella sua guida annuale World Ahead' - si rallegrerebbero della prova che la democrazia americana è disfunzionale» e Pechino «potrebbe facilmente sbagliare i calcoli su Taiwan, con conseguenze catastrofiche». Inoltre il presidente russo «avrebbe un incentivo a continuare a combattere in Ucraina e a eliminare paesi ex sovietici come la Moldavia o gli Stati baltici».
Ma la «più grande minaccia» che Trump rappresenta «è per il suo stesso Paese». L'autorità morale degli Stati Uniti diminuirebbe «perché l'America lo avrà votato pur conoscendo il peggio». Mentre «perseguirà i suoi nemici», Trump «farà la guerra a qualsiasi istituzione che si trovi sulla sua strada, compresi i tribunali e il Dipartimento di Giustizia».