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ISRAELE / HAMAS«All'Aia abbiamo visto un mondo alla rovescia»

11.01.24 - 18:00
Il leader dell'opposizione Lapid è d'accordo con il premier Netanyahu: «È una ricompensa al terrorismo»
keystone-sda.ch (REMKO DE WAAL)
Fonte Ats Ans
«All'Aia abbiamo visto un mondo alla rovescia»
Il leader dell'opposizione Lapid è d'accordo con il premier Netanyahu: «È una ricompensa al terrorismo»

L'AJA - «Anche oggi abbiamo visto un mondo alla rovescia: Israele è accusato di genocidio mentre sta combattendo il genocidio». Così il premier Benjamin Netanyahu commenta l'udienza all'Aia davanti alla Corte internazionale di giustizia, richiesta dal Sudafrica.

La cui ipocrisia «grida al cielo. Israele - ha aggiunto - combatte contro terroristi assassini che hanno commesso crimini terribili contro l'umanità: hanno massacrato, violentato, bruciato, smembrato, ucciso bambini, donne, anziani, giovani. Un'organizzazione terroristica che ha commesso il crimine più terribile contro il popolo ebraico dai tempi della Shoah e ora c'è chi viene a difenderla in nome della Shoah. Che audacia. Mondo sottosopra».

«Dove era il Sudafrica - ha proseguito Netanyahu - quando milioni di persone furono uccise e sfollate dalle loro case in Siria e Yemen? E da chi? Dai partner di Hamas». «Ed è proprio l'Idf, l'esercito più morale del mondo, che fa di tutto per evitare di nuocere a chi non è coinvolto, a essere accusato dai rappresentanti dei mostri di 'genocidio». Il premier ha poi concluso la sua arringa precisando che Israele «continuerà a combattere i terroristi, continuerà a respingere le menzogne, continuerà a mantenere il proprio diritto a difendersi e ad assicurare il proprio futuro fino alla vittoria assoluta».

«Una ricompensa per il terrorismo»

Una volta tanto, il capo dell'opposizione israeliana Yair Lapid si trova sulle stesse posizioni di Netanyahu. «Se un paese che si protegge da un attacco terroristico brutale e omicida può ritrovarsi in tribunale per genocidio, allora la Convenzione sul genocidio è diventata una ricompensa per il terrorismo», ha postato su X. «Non è Israele - ha aggiunto - a essere sul banco degli accusati oggi, bensì l'integrità della comunità internazionale».

Sudafrica? «Il braccio giuridico di Hamas»

Il Sudafrica è «il braccio giuridico dell'organizzazione terroristica Hamas». Lo ha denunciato Lior Hayat, portavoce del ministero degli Esteri israeliano, secondo cui oggi all'Aia «si è stati testimoni di uno dei più grandi spettacoli di ipocrisia nella Storia, costruito su una serie di affermazioni false e infondate».

Il Sudafrica, ha spiegato, «ha distorto del tutto la realtà a Gaza dopo il massacro del 7/10 ed ha completamente ignorato il fatto che i terroristi di Hamas si sono infiltrati in Israele uccidendo, massacrando, violentando e rapendo cittadini israeliani solo perché tali, nel tentativo di compiere un genocidio».

«Il Sudafrica - ha proseguito Hayat - cerca di consentire a Hamas di tornare a commettere crimini di guerra, crimini contro l'umanità e crimini sessuali quali quelli compiuti a ripetizione il 7 ottobre, così come i suoi dirigenti hanno dichiarato».

Il portavoce israeliano ha poi rilevato che gli avvocati sudafricani si sono astenuti dal menzionare che «Hamas ricorre ai civili come scudi umani e opera dall'interno di scuole, istituzioni dell'Onu, moschee e chiese».

«Lo Stato d'Israele - ha ribadito - continuerà a proteggere i propri cittadini in accordo col diritto internazionale, facendo una distinzione fra i terroristi di Hamas e la popolazione civile. Farà tutto il possibile per recuperare gli ostaggi ed eliminare l'organizzazione terrorista Hamas, un'organizzazione razzista e antisemita che nella sua Carta di fondazione predica la distruzione di Israele e l'uccisione degli ebrei».

La "difesa" tedesca

«La mia opinione politica e personale è che uno può criticare l'esercito israeliano per un'azione troppo dura nella Striscia di Gaza. Ma questo non costituisce un genocidio. Chi vorrebbe commettere un genocidio e lo farebbe se potesse è Hamas, che ha nella sua agenda la distruzione dello Stato di Israele». Lo ha detto ai media tedeschi Robert Habeck, ministro tedesco dell'economia, in visita a Gerusalemme.

Come riporta Ntv, Habeck ha al tempo stesso invitato Israele a «evitare vittime civili nella lotta contro Hamas» e «garantire aiuti umanitari, medicine, cibo per la popolazione» di Gaza. Habeck ha anche sottolineato che nell'incontro con la parte israeliana non c'è stato «comune accordo» su diversi punti.

«Le prove del genocidio»

«Le prove» presentate all'Aia dal Sudafrica «dimostrano al mondo intero il coinvolgimento dell'occupazione sionista nel commettere crimini di genocidio e pulizia etnica contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza». Lo ha detto Izzat Al-Rishq dell'Ufficio politico di Hamas, esprimendo su Telegram «apprezzamento» per l'iniziativa del Sudafrica che «dimostra ancora una volta l'autenticità della sua posizione di principio a sostegno del nostro popolo». Hamas ha definito l'appello del Sudafrica «storico».

Tensione fuori dalla Corte dell'Aja - Momenti di tensioni si sono vissuti oggi tra i sostenitori filo-palestinesi e quelli filo-israeliani davanti alla sede della Corte internazionale di giustizia all'Aja, dove sono iniziate le udienze per l'accusa di genocidio contro Israele da parte del Sudafrica. Lo riporta Sky News. «Siamo qui oggi per sostenere il Sudafrica e la causa per genocidio contro Israele. Tutti meritano di vivere in sicurezza, compresi i palestinesi», ha affermato un sostenitore filo-palestinese di nome Aryam. I leader israeliani «hanno espresso esplicitamente il loro disprezzo per la vita dei civili palestinesi», ha arringato Zohar Janovitch. «È una vergogna che Israele, che sta facendo tutto bene ed è stato attaccato da Hamas, si trovi ora di fronte a un processo», ha ribattuto Ada Deyl, una pensionata di 80 anni, stando alla France Presse. I due gruppi - tenuti separati dalla polizia -. si sono fronteggiati dialetticamente anche in modo acceso, ma non si sono verificati episodi di violenza fisica.

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