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L'agenzia è accusata di «ripetute mancanze, ritardi e inazioni» che hanno permesso al finanziere di tenere in piede la sua rete di pedofilia
WASHINGTON - Dodici presunte vittime di Jeffrey Epstein hanno fatto causa all'Fbi sostenendo che «le ripetute e continue mancanze, ritardi e inazioni» da parte dell'agenzia hanno permesso al finanziere di tenere in piedi la sua rete di pedofilia e traffici sessuali per oltre due decenni.
L'azione legale è stata presentata a New York. Si accusa l'Fbi di "non aver fatto il lavoro che il popolo americano si aspetta e che le sue stesse regole richiedono: indagare ogni indizio, segnalazione e prova in suo possesso sul traffico sessuale di Epstein e di proteggere giovani donne e bambine cadute nella sua rete".
Le presunte vittime sono identificate con lo pseudonimo Jane Doe. Chiedono danni non specificati e che il governo tolga il segreto sui suoi file che riguardano Epstein. Il finanziere è morto in carcere nel 2019 in attesa del processo.
