La "class action" è stata presentata nel 2019 da 9000 donne assunte in California
LOS ANGELES - Biancaneve, Elsa o Vaiana: la multinazionale Disney ha costruito parte del suo successo sulle imprese di eroine femminili. Eppure, paga le impiegate meno dei lavoratori maschi. Per questo, il colosso con sede a Burbank, nella contea di Los Angeles, in California (Usa), pagherà 43,25 milioni di dollari (38,23 milioni di franchi al cambio attuale) per risolvere un'azione collettiva per discriminazione salariale.
La "class action" è stata presentata nel 2019 da 9000 donne assunte in California nei vari settori del colosso dell'intrattenimento: dalla produzione cinematografica alle etichette discografiche, dai parchi a tema alle filiali per la distribuzione. Sostenevano che Disney ha violato il California Equal Pay Act (legge statale sulla parità di retribuzione), pagando le donne meno rispetto ai colleghi uomini per posizioni equivalenti.
L'anno scorso, un giudice ha certificato che avevano ragione, forzando lo Studio ad accettare un accordo economico, che prevede anche la promessa di affrontare le "significative differenze retributive" utilizzando un modello fornito dagli avvocati delle donne. Un giudice dovrà ratificare l'intesa il 10 gennaio.