Bruxelles osserva. E nel frattempo emerge anche l'ipotesi di una talpa che può aver facilitato l'accesso al sistema
ROMA / BRUXELLES - Anche Bruxelles è sull'attenti dopo l'attacco hacker che ha colpito ieri la piattaforma vaccinale della Regione Lazio. «Abbiamo visto le notizie di stampa» e «prendiamo la cosa molto sul serio», ha detto oggi la portavoce della Commissione Europea Sonya Gospodinova.
La Commissione Ue, ha sottolineato Gospodinova nel corso di un briefing, «lavora per un cyberspazio al sicuro da attacchi. Il settore sanitario è essenziale e sta subendo una digitalizzazione, cosa che lo rende più suscettibile agli attacchi». E in particolare in questo periodo di pandemia. Lo scorso maggio era toccato al servizio sanitario irlandese, preso di mira da un attacco ransomware.
Nel frattempo, in Italia sembra essere tramontata l'ipotesi che l'attacco di ieri possa essere stato ideato da una matrice no-vax. Secondo il presidente del'Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica (Clusit), Gabriele Faggioli, si sarebbe invece trattato di un'azione di «cybercrime puro». «L'idea che ci siamo fatti è che l'operazione si configuri esclusivamente come criminale, non legata ad aspetti di tipo ideologico», ha detto all'ANSA. E l'esperto non esclude che l'azione possa essere stata facilitata dalla presenza di una talpa.