Il numero ufficiale delle vittime è salito a 82. Sono però ancora centinaia i migranti dispersi.
PYLOS - Il corpo di un migrante è stato recuperato dalla Guardia costiera ellenica nella serata di ieri, a largo del Peloponneso dove il 14 giugno scorso è naufragato un peschereccio con a bordo circa 750 migranti. Il bilancio ufficiale delle vittime sale così a 82. Il corpo è stato trasferito nella città portuale di Kalamata. Lo riporta l'agenzia Ana-mpa.
Intanto, un barchino di 6 metri è affondato al largo di Lampedusa, durante la notte. I militari della motovedetta Cp305 della Guardia costiera italiana hanno salvato 44 migranti, fra cui 6 donne. Secondo le testimonianze dei superstiti, all'appello mancherebbero alcuni compagni di viaggio, forse 3.
I naufraghi sono stati sbarcati a molo Favarolo, all'alba, e hanno riferito di essere originari di Burkina Faso, Camerun, Gambia, Costa d'Avorio, Guinea, Mali, Sudan e Algeria, d'essere salpati da Sfax, in Tunisia, alle 21 di lunedì e d'aver pagato 3 mila dinari libici per la traversata.
Nel frattempo è stata confermata la scomparsa di almeno 130 migranti provenienti dal Pakistan nel tragico naufragio in Grecia della scorsa settimana. Secondo stime non ufficiali, c'erano circa 300 pakistani sull'imbarcazione affondata al largo della Grecia. Ma solo le famiglie di 130 migranti che mancano all'appello si sono rivolte alla Pakistan's Federal Investigation Agency (Fia) segnalando la scomparsa dei propri congiunti nel naufragio. La maggior parte dei migranti di cui si sono perse le tracce proveniva dalle province occidentali del Punjab e dal Kashmir sotto amministrazione pakistana.
La Fia ha proceduto al prelievo di 80 campioni di dna dai parenti dei migranti dispersi, in un processo di raccolta dei saggi biologici ancora in corso.
I parenti dei migranti scomparsi in mare hanno registrato 31 denunce contro trafficanti di esseri umani. Finora 18 trafficanti di esseri umani sono stati arrestati in varie parti del paese mentre altri 15 sono stati identificati.