È Hunter Biden a parlare davanti a Capitol Hill nel contesto dei sui controversi affari, oggetto di indagine alla Camera.
WASHINGTON - «Mio padre non è stato coinvolto in nessuna delle mie attività, i repubblicani stanno tentando di trasformare in tenebre la luce dell'amore di mio padre per me»: lo ha detto Hunter Biden parlando ai reporter davanti a Capitol Hill, prima di dirsi pronto a deporre oggi pubblicamente alla Camera, ma denunciando che «i repubblicani non vogliono un processo aperto dove la gente vede le loro tattiche».
«Per sei anni sono stato il bersaglio dell'implacabile macchina d'attacco di Trump che gridava "Dov'è Hunter?". Bene, ecco la mia risposta, sono qui», ha proseguito Hunter Biden, dicendosi pronto a deporre ma solo pubblicamente - per evitare strumentalizzazioni delle sue dichiarazioni - e quindi sfidando la citazione a porte chiuse dei repubblicani alla Camera.
Poi ha insistito sulla difesa del padre: «Lasciatemi affermare nel modo più chiaro possibile che mio padre non era coinvolto finanziariamente nella mia attività, né quando ero un avvocato né quando ero membro del consiglio d'amministrazione di Burisma né nella mia partnership con un uomo d'affari privato cinese né nei miei investimenti in Usa o all'estero, e certamente non nella mia veste di artista».
«Sono stato irresponsabile con le mie finanze ma questo non è un motivo per un impeachment», ha aggiunto, ricordando che il padre gli ha salvato la vita quando era scivolato nella droga e che non potrà mai ripagarlo per questo. Quindi ha accusato i presidenti repubblicani delle tre commissioni della Camera che indagano su di lui di aver «distorto i fatti», di aver «mentito su tutta la mia vita personale e professionale».
Sempre oggi la Camera dovrebbe votare una risoluzione per formalizzare l'apertura di un'indagine di impeachment contro Joe Biden per il suo presunto coinvolgimento nei controversi affari esteri del figlio Hunter e nella gestione dei procedimenti federali a suo carico.