La Provincia di Trento: «Accertare con sicurezza quanto accaduto al fine di perfezionare la richiesta di rimozione tramite abbattimento»
TRENTO - Il radiocollare ha contribuito a identificare l'orso che, domenica 28 gennaio, avrebbe inseguito una coppia di fidanzati a passeggio in Val di Sole, in Trentino. Anche se questa ricostruzione non convince le associazioni animaliste, che esprimono forti dubbi e promettono battaglia contro chi ipotizza già un procedimento di «richiesta di rimozione tramite abbattimento».
È questo il caso del comunicato redatto oggi dalla Provincia di Trento, che, di fatto punta il dito contro l'orso, protagonista della vicenda.
«L'amministrazione provinciale - si legge nella nota - sta compiendo i necessari approfondimenti per un’azione decisa, a seguito dell’episodio accaduto nel primo pomeriggio di ieri e che ha avuto come protagonista l’orso M90».
È stato dunque M90 a incontrare i due escursionisti lungo una strada forestale nel comune di Mezzana, paese della Val di Sole. Le parole, messe nero su bianco, sono nette e inevitabilmente apriranno a nuove contestazione da parte degli animalisti.
«Abbattimento» - Infatti, l'amministrazione della Provincia autonoma, dopo aver aggiunto che l'animale «in più occasioni, a partire dal 2023, è entrato nei centri abitati della Val di Sole» e che è «già dotato di radiocollare», definisce M90 «esemplare problematico, che è stato oggetto di numerosi tentativi di dissuasione anche nello scorso anno». Quanto ai prossimi passi, la PAT (Provincia autonoma di Trento) comunica di essere al lavoro per «per ricostruire i fatti e accertare con sicurezza quanto accaduto, al fine di perfezionare la richiesta di rimozione tramite abbattimento».
M90, maschio di circa tre anni, è quindi già noto alle autorità, sia per le svariate incursioni nei centri abitati alla ricerca di cibo, sia perché era stato investito da un'auto lo scorso ottobre, proprio nello stesso territorio che lo vede, suo malgrado, ancora protagonista.
Nessun danno, i dubbi e la scusa - Ma dubbi sull'intera storia li solleva però l'Enpa.
«Nutriamo seri e fondati dubbi circa la ricostruzione, diffusa in queste ore, relativa al presunto inseguimento di una coppia di fidanzati da parte di un orso nella zona di Mezzana (Trento) - si legge infatti in una nota dell'ente Nazionale protezione Animali -. È infatti noto che i plantigradi corrono più velocemente degli uomini e che se davvero l’inseguimento si fosse protratto per 800 metri, l’animale avrebbe sicuramente raggiunto la coppia».
Quindi secondo l'ente tutta la vicenda rappresenterebbe una scusa per abbattere l'orso, che nonostante il freddo non è andato in letargo. «Se il presidente della PAT dovesse firmare una nuova condanna a morte - avvisano gli animalisti dell'Enpa - ci rivolgeremo nuovamente alla giustizia amministrativa, che ha finora sospeso tutti i provvedimenti analoghi».
Infine, anche la LAV (Lega Anti Vivisezione), in un post social, ricorda che domenica M90 «non ha causato nessun danno», grazie anche al comportamento dei due escursionisti, «che hanno correttamente iniziato a indietreggiare lentamente e a fare rumore». Il tutto ricordando che «la convivenza pacifica tra umani e altri animali è possibile, basterebbe volerla realizzare».
Fugatti e la Provincia di Trento continuano a dichiarare guerra e morte nei confronti degli orsi trentini! È di ieri la...
Pubblicato da LAV su Lunedì 29 gennaio 2024