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Anche il padre del ragazzo (proprietario dell'arma) è stato arrestato con l'accusa di negligenza
JOHANNESBURG - In Sudafrica un 13enne è stato arrestato dopo aver presumibilmente ferito il suo preside con un'arma da fuoco e potrebbe essere processato come un adulto, secondo l'autorità giudiziaria: lo rende noto la Bbc. Il ragazzino, di cui non è stato diffuso il nome, è stato accusato di tentato omicidio, mentre il preside, 51enne, è attualmente in terapia intensiva.
L'episodio di cronaca ha scioccato il Sudafrica, dove cresce la preoccupazione per la violenza nelle scuole. Il minorenne avrebbe usato la pistola del padre nella sparatoria che ha avuto luogo venerdì in una scuola di Germiston, a est della città di Johannesburg.
Il padre è stato arrestato con l'accusa di negligenza in relazione alla detenzione di un'arma da fuoco. Durante una visita alla scuola, il ministro dell'Istruzione della provincia di Gauteng, Matome Chiloane, ha affermato che il ragazzo aveva fatto una «lista di bersagli» di tre insegnanti «che gli davano problemi a scuola» e che la sparatoria era stata pianificata da tempo, come confermato dagli amici del 13enne interrogati in merito.
Né il ragazzo né suo padre hanno commentato le accuse. Per la legge sudafricana, un minorenne di 12 o 13 anni non avrebbe «capacità criminale», a meno che lo Stato non dimostri il contrario.
In questo caso, un magistrato ha ordinato una relazione sulla capacità del ragazzino di distinguere il bene dal male e una valutazione del suo sviluppo cognitivo, morale, emotivo, psicologico e sociale. Il giudice deciderà quindi se l'accusato potrà essere processato come un adulto.
