Pyongyang prepara un'esercitazione simulando un contrattacco nucleare. E Seul lancia il suo monito: «Risposta immediata e travolgente»
SEUL / PYONGYANG - La Corea del Nord dovrà affrontare la fine del suo regime se tenterà di usare le armi atomiche: è il monito del ministero della Difesa della Corea del Sud alle dichiarazioni di Pyongyang sulle esercitazioni presiedute dal leader Kim Jong-un a simulare per la prima volta un contrattacco nucleare.
«Se la Corea del Nord dovesse tentare di usare le armi, dovrà affrontare una risposta immediata, travolgente e decisiva da parte dell'alleanza Corea del Sud-Stati Uniti, e il regime nordcoreano affronterà la sua fine», ha affermato il portavoce del ministero Jeon Ha-kyu in un briefing con i media, nel resoconto della Yonhap.
Il portavoce ha aggiunto che le continue provocazioni del Nord non farebbero altro che rafforzare le capacità militari di Seul, la "deterrenza estesa" degli Stati Uniti e la cooperazione trilaterale sulla sicurezza che coinvolge il Giappone. La deterrenza estesa si riferisce all'impegno Usa di ricorrere all'intera gamma delle capacità militari, compreso il nucleare, per difendere gli alleati in una forma integrata che sfrutta le capacità militari convenzionali di Seul ad alta tecnologia.
Il Comando dei capi di stato maggiore congiunti sudcoreani ha riferito che gli ultimi test missilistici del Nord sembrano «una dimostrazione di forza» contro le manovre militari tra Seul e Washington e per nascondere i ritardi sul lancio di satelliti spia e le vendite di armi all'estero, Russia inclusa.
Il gigantesco sistema di lancio di razzi multipli del Nord è classificato come un missile a corto raggio che potrebbe mettere a portata di mano l'intero territorio sudcoreano. Pyongyang ha affermato che una testata nucleare tattica potrebbe essere montata su un'arma del genere. I missili testati lunedì, ha scritto l'agenzia di stampa nordcoreana Kcna in un dispaccio, hanno colpito con precisione l'isola bersaglio entro un raggio di 352 chilometri, distanza sufficiente per colpire il quartier generale militare sudcoreano di Gyeryongdae, 160 chilometri a sud di Seul, e una base aerea a Gunsan, sulla costa sudoccidentale.