Dopo giorni intensi, dibattiti e polemiche, il Parlamento ha rimosso il premier dal suo ruolo
Imran Khan: «L'opposizione ha cospirato con potenze straniere, con Washington, per rimuovermi»
ISLAMABAD - Il premier pakistano Imran Khan è stato sfiduciato dal parlamento ed è stato destituito dalla sua carica. Si tratta di una prima volta nella storia del Paese asiatico.
Dopo una giornata lunga e tesa, l'Assemblea nazionale ha votato ieri dopo la mezzanotte: i voti a favore sono stati 174 su un totale di 342 seggi.
La votazione sarebbe già dovuta avvenire la settimana scorsa, ma Khan aveva bloccato tutto sciogliendo il parlamento. A quel punto però è intervenuta la Corte Suprema del paese, che si è pronunciata a favore dei partiti di opposizione sentenziando che Khan ha agito in modo incostituzionale.
«Cospirazione internazionale»
Imran Khan ha detto in precedenza che non avrebbe riconosciuto un governo di opposizione. La sua rimozione, secondo lui, è inoltre stata guidata dagli Stati Uniti e da «potenze straniere» a causa del suo rifiuto di stare dalla parte di Washington sulle questioni legate a Russia e Cina.
Gli Stati Uniti, come riportato dall'emittente Bbc, hanno invece ribadito che non c'è «alcuna verità» in queste accuse.
Promesse... a vuoto
Imran Khan aveva assunto il suo incarico il 18 agosto del 2018, promettendo di combattere la corruzione e stabilizzare l'economia.
Tuttavia, la situazione negli anni non è migliorata, e il paese è oggi attanagliato da una forte crisi finanziaria. Alla fine di marzo, la sua caduta è diventata pronosticabile: una serie di defezioni lo ha privato della sua maggioranza, isolandolo ancor più sulla scena politica nazionale.
Domani il Parlamento eleggerà il nuovo Primo ministro. L'opposizione ha nominato come suo candidato Shahbaz Sharif, il fratello più giovane dell'ex primo ministro Nawaz Sharif. Anche l'ex presidente Asif Ali Zardari ha manifestato il suo sostegno a Sharif.