Da destra e da sinistra piovono critiche sulla concessione del presidente uscente. E trapela che tutto era già deciso da tre mesi.
WASHINGTON - «La grazia concessa da Joe a Hunter include anche gli ostaggi del J-6, che ora sono imprigionati da anni?». È Donald Trump su X a porre il quesito, commentando ironicamente l'atto politico del presidente uscente che sta infiammando il dibattito in America e facendo riferimento ai rivoltosi che assaltarono il Campidoglio nel gennaio del 2021.
Il fuoco di dichiarazioni critiche dallo schieramento conservatore - Dallo schieramento conservatore il fuoco di dichiarazioni contro l'attuale "inquilino" della Casa Bianca non manca: il senatore repubblicano dell'Iowa Chuck Grassley sempre su X ha dichiarato di «essere scioccato perché Biden ha detto molte volte che non l'avrebbe fatto e io gli ho creduto», mentre Marjorie Taylor Greene, rappresentante della Georgia, ha definito il presidente «un bugiardo e un ipocrita, fino in fondo». Usa toni più morbidi il senatore del Wyoming John Barrasso, affermando che «la grazia è sbagliata e dimostra al popolo americano che esiste un sistema di giustizia a due livelli».
L'ironia di Elon Musk - Ironico il futuro “ministro” che Trump ha voluto a capo del Dipartimento dell'efficienza, il re dell'elettrico e padrone di X Elon Musk: «Il destino ama l'ironia ma odia l'ipocrisia».
Critiche anche dallo schieramento democratico - Ma le critiche sul colpo di mano dell'anziano presidente a poche settimana dal suo congedo arrivano anche dal suo stesso schieramento.
Basta leggere cosa scrive il governatore del Colorado Jared Polis, un democratico appunto. «Questo è un pessimo precedente che potrebbe essere abusato da altri presidenti e che purtroppo macchierà la sua reputazione. Sebbene come padre comprenda certamente il naturale desiderio del Presidente Joe Biden di aiutare suo figlio graziandolo, sono deluso dal fatto che abbia messo la sua famiglia davanti al Paese».
Il democratico dell'Arizona Greg Stanton, ha criticato Biden quando per motivare l'atto di grazia ha anche parlato di pressioni politiche dietro le condanne comminate al figlio. «Rispetto il Presidente Biden, ma credo che questa volta si sia sbagliato», ha dichiarato, aggiungendo che «non si è trattato di un procedimento giudiziario motivato da ragioni politiche».
La difesa dell'ex procuratore generale Eric H. Holder - Uno dei pochi a difendere il presidente uscente sembra l'ex procuratore generale Eric H. Holder Jr., affermando che «nessun procuratore avrebbe mosso le accuse contro Hunter Biden e quindi la grazia è giustificata».
I precedenti - Alcuni analisti fanno notare che anche altri presidenti - compreso lo stesso Trump - hanno usato il potere della grazia per salvare dai guai giudiziari famigliari o componenti del loro entourage. Si va da George H.W. Bush che ha graziato l'ex segretario alla Difesa Caspar W. Weinberger e altri colleghi nell'ambito dell'affare Iran-Contra a Bill Clinton che ha "perdonato" il fratello Roger per vecchie accuse di droga.
Tutto già deciso da tre mesi? - Sulla concessione della grazia al figlio Hunter che rischiava di finire dietro le sbarre, arrivano adesso le rivelazioni del sito di gossip TMZ, secondo cui tutto si è trattato fuorché di un atto maturato in un breve lasso di tempo.
Il portale di pettegolezzi avrebbe ricevuto informazioni secondo cui Biden avrebbe cominciato a maturare l'idea della grazia dopo che il giudice aveva rifiutato un accordo di patteggiamento avanzato dai legali del figlio.
Lo stesso pool di avvocati si era detto fiducioso che in una seconda tornata giudiziaria il giudizio sarebbe stato rovesciato. Poi, lo scorso settembre, a sorpresa, l'ammissione di colpevolezza di Hunter Biden, che spiegherebbe quanto asserito dalle fonti interpellate da TMZ: «Il verdetto di colpevolezza nei confronti di Hunter Biden è stato emesso sapendo che il Presidente lo avrebbe graziato».