Manca liquidità e sull'impresa grava un debito di quasi 700 milioni di dollari.
NEW YORK - Finisce nella bufera Tupperware. La storica azienda Usa di contenitori ermetici per cibi è in crisi di liquidità e sta cercando capitali freschi per sopravvivere.
Il titolo a Wall Street ha perso ieri quasi il 50% e oggi segna un rimbalzo del 14% anche se restano pesanti ombre sull'operatività.
Il management ha ingaggiato consulenti finanziari «per aiutare a migliorare la struttura di capitale» e sgombrare il campo dai dubbi sull'effettiva continuità operativa. Sull'azienda - riferisce Bloomberg - grava un debito di quasi 700 milioni di dollari e ora Tupperware è a caccia di potenziali investitori o partner finanziari e sta valutando di mettere mano al patrimonio immobiliare per reperire liquidità.
Il ceo Miguel Fernandez ha assicurato che Tupperware «ha intrapreso un percorso» per rivoluzionare l'attività dell'azienda e sanare la posizione di capitale e liquidità. «L'azienda sta facendo tutto ciò che è in suo potere per attenuare gli impatti dei recenti eventi - ha detto - e stiamo prendendo provvedimenti immediati per cercare finanziamenti aggiuntivi e affrontare la nostra posizione finanziaria». Non è la prima volta che Tupperware finisce nei guai e già nel 2020 aveva accusato gravi difficoltà rivelando quanto ormai quel sistema di business non fosse più al passo con i tempi.
Fondata quasi 80 anni fa, nel 1946 da Earl Tupper, aveva rivoluzionato il mercato degli articoli per la cucina soprattutto con i contenitori ermetici e scommesso sulla fidelizzazione dei clienti con la formula delle 'riunioni a casa' fra amiche con i venditori. Un' altra epoca. E oggi, nell'era dell'e-commerce, quel sistema è improponibile alle nuove generazioni. Da qui il calo di fatturato e l'aumento dei debiti. Neanche l'accordo con la rete di grande distribuzione Target è riuscita a risollevare le sorti e nell'ultimo scorcio del 2022 le vendite hanno accusato un ribasso del 20%.