I soci hanno tempo di votare ancora fino al 4 giugno. I risultati saranno resi noti a metà del prossimo mese
BERNA - Alcol sì, alcol no: 2,3 milioni di soci della cooperativa Migros hanno tempo fino al 4 giugno per esprimersi sulla vendita di alcolici nei negozi del gigante del commercio al dettaglio. L'amministrazione della Federazione delle cooperative Migros raccomanda di votare in favore della deroga al divieto, così come sette delle dieci amministrazioni regionali.
Lo spoglio delle schede inizierà il 7 giugno e Migros annuncerà il risultato a metà mese. Per una modifica dello statuto è necessaria una maggioranza di due terzi: qualora venisse accettata, essa entrerà in vigore il primo luglio. In quel caso negli statuti, al punto in questione, verrà stralciato il passaggio relativo all'alcol e Migros si asterrà solo dalla vendita di prodotti del tabacco. Il gigante arancione prevede, in caso di un sì alle urne, di iniziare a vendere birra, vino e alcolici nel 2023.
Il divieto di vendere alcolici alla Migros, nata nel 1925, è in vigore dal 1928: il fondatore Gottlieb Duttweiler aveva imposto questa politica per proteggere la salute pubblica e contro «l'onnipotente capitalismo dell'alcol». A suo modo di vedere, la «disastrosa abitudine di consumare grappa» avrebbe potuto sprofondare le persone nella povertà. In effetti, all'epoca l'alcolismo era molto diffuso in Svizzera.
Un primo scrutinio già nel 1948 - Nel 1948, lo stesso Duttweiler aveva indetto un voto interno sul divieto di vendere bevande alcoliche nei suoi negozi. Stando a quanto riportato nel settimanale Migros "Wir Brückenbauer" del 9 aprile 1948, sette delle allora dodici cooperative avevano votato a favore dello smercio di vino: Berna, Ginevra, Losanna, Lugano, Lucerna, Neuchâtel e Soletta.
Solo cinque erano contro (Argovia, Basilea, Sciaffusa, San Gallo e Zurigo), ma Zurigo era di gran lunga la più grande cooperativa. A quel punto anche le sezioni i cui membri avevano votato a favore avevano aderito al divieto. Rafforzata da questo voto, la proibizione nel corso degli anni si è trasformata sempre più in principio.
Libertà di voto in tre regioni - Fino alla morte di Duttweiler nel 1962, l'alcol non fu più un problema presso Migros. Fu solo nel 1983 che la questione tornò sul tappeto, perché in quell'anno le cooperative (passate nel frattempo da dodici a dieci) presentarono gli statuti rivisti ai loro soci cooperatori per l'approvazione, e in essi fu stipulata anche la rinuncia alla vendita di alcol e tabacco. Nel corso di questo scrutinio, nove cooperative su dieci (unica eccezione Ginevra) ancorarono formalmente il divieto di vendita di alcolici nei loro statuti.
Per questo motivo il 4 giugno, oltre ai voti dei soci, saranno necessari anche quelli delle dieci cooperative regionali: malgrado realtà molto diverse, nessuna di esse si è detta per principio contraria all'abolizione del divieto.
Stando a dati pubblicati da Migros, le amministrazioni di quelle di Ginevra, Neuchâtel-Friburgo e Aare, che comprende i cantoni Argovia, Berna e Soletta, hanno deciso di lasciare libertà di voto. Con quasi 540'000 soci della cooperativa, Aare costituisce la più grande regione del distributore.
Leadership favorevole all'alcol - I delegati della Federazione delle cooperative si sono già espressi a favore della vendita di alcolici con una maggioranza di due terzi. La direzione giustifica la rinuncia al divieto con la mutata situazione sociale e le diverse abitudini di consumo, che non sono più paragonabili a quelle della fine degli anni Venti.
Se i clienti acquistano bevande alcoliche presso un grande distributore, comprano anche del cibo, sottolineano i dirigenti del gigante arancione: al momento, rinunciando alla vendita di alcolici, Migros perde «una parte non trascurabile del carrello della spesa».
Nella spietata concorrenza del commercio al dettaglio, i sostenitori della vendita dell'alcol vedono Migros esposta a un significativo svantaggio competitivo. Coop, Lidl, Aldi e il commercio online stanno col fiato sul collo del grande distributore, che ha già perso la sua posizione di numero uno in Svizzera a favore di Coop.
Le vendite di alcolici nelle filiali Migros come Denner o Migrolino non sono interessate dalla votazione.