Lo prevedono vari esperti, mentre la fase di bassa inflazione potrebbe proseguire anche nel 2025
ZURIGO - L'inflazione è destinata a rimanere moderata in Svizzera e la Banca nazionale (BNS) interverrà a breve con un ulteriore taglio del tasso guida, anche per evitare tendenze deflattive: è l'opinione degli esperti alla luce degli ultimi dati sull'evoluzione dei prezzi diffusi stamani dall'Ufficio federale di statistica (UST).
«È probabile che la fase di bassa inflazione continui nel 2025», afferma Alessandro Bee, economista di UBS, in dichiarazioni riportate dall'agenzia Awp. Una pressione al rialzo giungerà al massimo dall'andamento degli stipendi: l'indagine salariale della grande banca indica infatti che le buste paga saliranno dell'1,4% nel 2025. Questo - argomenta l'esperto - dovrebbe almeno garantire che il rincaro non scenda troppo bruscamente e che le aspettative deflazionistiche non ricevano una nuova spinta.
Il capo economista di Swiss Life Marc Brütsch prevede da parte sua un tasso di inflazione medio di appena lo 0,2% per il prossimo anno. A suo avviso nei mesi estivi saranno anche possibili valori sotto lo zero.
Il taglio - Vista la situazione sembra abbastanza chiaro che la BNS abbasserà il suo tasso di riferimento, già in occasione della sua tradizionale valutazione della situazione economica e monetaria che avverrà la settimana prossima. Lo stesso istituto aveva peraltro già ventilato in settembre la possibilità di diminuire ulteriormente il costo del denaro.
La domanda è se si tratterà di un taglio di 25 punti base (con il tasso guida che scenderebbe in tal modo dall'1,00% allo 0,75%) oppure di 50 punti base. La maggior parte degli analisti si schiera sul primo scenario, ma vi sono anche opinioni discordanti: Karsten Junius di J. Safra Sarasin scommette che il tasso verrà portato allo 0,50% e prevede addirittura un valore dello 0% nell'estate prossima.
A suo dire i rischi per la stabilità dei prezzi sono infatti al momento chiaramente orientati verso il basso: l'utilizzo della capacità produttiva dell'economia è inferiore al potenziale e la debolezza della crescita nell'Eurozona è un fattore di rischio. Una politica monetaria espansiva sembra quindi appropriata e la BNS non dovrebbe aspettare oltre per attuarla, sostiene lo specialista con studi in Germania e Stati Uniti, nonché trascorsi lavorativi presso il Fondo monetario internazionale (FMI).
Torneranno i tassi negativi? - Pure i tassi sotto lo zero potrebbero torna in auge. «Non escludiamo tassi di interesse negativi dopo giugno, anche se riteniamo che l'ostacolo sia alto», afferma Junius. Lo stesso presidente della direzione della BNS Martin Schlegel - in carica da inizio ottobre - si era recentemente rifiutato di escluderli.