Luca Pestelacci, Consigliere Comunale PLR
A Mendrisio, in questi giorni, è possibile vedere come vi sono due modi distinti di fare politica. Alcuni hanno impostato la propria attività con l’unico scopo di fare il bene di tutta la popolazione, rispettando le leggi e gestendo al meglio la cosa pubblica, cercando di migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini e, prendendo si, anche decisioni scomode e forse inizialmente impopolari, ma questo è solo farsi carico delle proprie responsabilità. Altri (forse delusi dalla perdita di sindacato, e maggioranza relativa sia nell’esecutivo che nel legislativo) hanno deciso di impostare la propria legislatura con l’unico scopo di portarsi a casa, alla prossima tornata elettorale, forse qualche scheda in più, mettendo in secondo piano il bene di Mendrisio, e continuando a prendere posizioni manifestamente contraddittorie, che hanno l’unico effetto di bloccare l’attività istituzionale e far spendere (o meglio buttare via soldi) alla Città.
Fortunatamente, la situazione è talmente limpida e cristallina che tutti i cittadini possono tranquillamente verificarla.
Nel 2015, nel 2017, e ancora nel 2021 (ovvero solo poco più di un anno fa, sic!), l’allora PPD chiedeva a gran voce il rinnovo e l’ampliamento della videosorveglianza della Città, ritenendo che “un sistema di videosorveglianza all’avanguardia è uno strumento indispensabile per la nostra Polizia”. Si vede che allora il PPD di Mendrisio pensava che fosse elettoralmente appagante insistere sulla sicurezza. Ma ora, dato che contestare un aumento di due punti del moltiplicatore comunale sembra essere elettoralmente più sensato, il Centro (ex PPD per intenderci) ritiene che si possano tagliare i costi di manutenzione proprio del sistema di video sorveglianza. Detto in altri termini, il Centro ritiene che (ora) si possa speculare sulla nostra sicurezza. Però, per risparmiare, guai a toccare i contributi che vengono elargiti alle associazioni, e che in ogni caso non vengono toccati dall’attuale preventivo in discussione. È giusto ricordare che chi ora pretende di non aumentare il moltiplicatore, e che si possa risparmiare sulla spesa pubblica, ha richiesto nel 2021 di elargire a fondo perso mezzo milione di franchi alle associazioni (mozione ancora pendente), oltre a quanto gli viene già versato. Per il Centro dunque, va bene elargire diverse centinaia di migliaia di franchi alle associazioni di Mendrisio (del resto, indovinate a chi è in mano il relativo dicastero?), ma per evitare di aumentare il moltiplicatore andiamo pure a tagliare su sicurezza e manutenzione stradale.
Senza chiari e evidenti argomentazioni, il capogruppo PPD accusa addirittura la maggioranza di PLR-PS-Verdi di rispolverare l’anticlericalismo di fine ottocento, in quanto è stato fatto presente al Municipio che vi è una chiara disparità di trattamento a Mendrisio riguardo i contributi parrocchiali, e che questa prassi è contraria alla libertà di credo e di coscienza sancita dalla Costituzione Federale. Infatti, in certi quartieri di Mendrisio le parrocchie vengono (giustamente) finanziate attraverso l’imposta parrocchiale, che ogni cittadino è libero per legge di scegliere se pagare o meno in base al proprio credo, mentre in altri quartieri della Città le parrocchie vengono finanziate dal Comune, attraverso le imposte comunali, con un costo di ca. CHF 190'000 all’anno. Altro quindi che anticlericalismo! Si chiede unicamente di ripristinare una parità di trattamento e rispettare le libertà sancite alla Costituzione.
Il modo di procedere scelto dall’ex partito di maggioranza è semplicemente uno specchietto per le allodole, che mira a nascondere al cittadino la realtà dei fatti e la necessità di prendere misure coraggiose e responsabili, preferendo il bene del partito al bene della Città. Fortunatamente, come già dimostrato in occasione delle ultime elezioni comunali, la popolazione lo ha ben compreso.