Il mister ha parlato ai ragazzi delle giovanili: «Bologna è stata la mia prima squadra: volevo finire il lavoro»
BOLOGNA - Quello tra Sinisa Mihajlovic e il Bologna è un legame profondo, un rapporto che - oltre dalle soddisfazioni colte sul campo -, si è consolidato grazie al sostegno e la vicinanza del club dopo i noti problemi di salute del tecnico.
Il mister rossoblù, autentico guerriero, si è confidato in una chiacchierata con i ragazzi delle giovanili. «La più grande soddisfazione col Bologna? Averlo salvato. In quella situazione anche i più ottimisti non avrebbero mai pensato di finire la stagione in quella maniera...», ha esordito Mihajlovic, che era tornato al timone nel gennaio 2019.
Proprio il Bologna, nell'ormai lontano 2008, era stata la prima squadra a credere nelle qualità del serbo, affidandogli la panchina. «Non lo dimentico, è uno dei motivi per cui sono tornato qui: non mi piace avere debiti e volevo finire il lavoro e ripagare l'affetto dei bolognesi. Mi hanno dato fiducia dopo solo due anni dal termine della mia carriera e mi sentivo in debito con la città, anche se sono ancora convinto che avrei salvato la squadra se fossi rimasto fino alla fine. L'anno dopo quando sono tornato col Catania la gente si è alzata in piedi a salutarmi. Tutte le esperienze sono utili, soprattutto quelle negative. Io stesso non sono uguale a 10-12 anni fa. Ero impulsivo, oggi sono più riflessivo»
Una delle qualità di Mihajlovic è anche la capacità di creare un grande legame con i propri calciatori: «Io, scherzando, dico che i miei calciatori sono liberi di fare quel che voglio io. Ho un bellissimo rapporto con loro, a volte mi fanno arrabbiare ma ognuno deve vivere la sua età. Sono tutti bravi ragazzi, io a 22 anni facevo anche di peggio: gli sbagli si possono fare ma bisogna correggerli e ascoltare le persone più grandi. Il rapporto è normale, un po' come quello con i figli. Poi sono giovani e ogni tanto commettono delle fesserie. Cerco di dare loro l'esempio e indicazioni utili anche per la vita. Bisogna essere capaci di ascoltare i consigli degli adulti, anche se non è facile».
Il 51enne ha poi concluso con un consiglio ai ragazzi. «La cosa più importante è quello che vi dicono i genitori, non guardateli come vecchi che non capiscono nulla, loro vogliono sempre il tuo bene e non ti porteranno mai sulla strada sbagliata».