Botte sugli spalti, pessimo spettacolo al termine del match - GUARDA IL VIDEO
Un gran Lugano incassa (solo) due punti.
LUGANO - Il Lugano ha battuto 4-3 (ai rigori) l’Ambrì regalandosi il primo derby stagionale. Una stracantonale intensissima nella quale il dominio bianconero è stato intervallato dalle fiammate biancoblù.
Il Lugano giungeva alla stracantonale gettando l’occhio alle sue spalle con un velo di rammarico, per aver lasciato qualche punto lungo la strada. L’Ambrì, invece, senza specchietti retrovisori, lanciato in velocità con il piede a schiacciare forsennatamente il pedale dell’acceleratore, sulla scia della rimonta compiuta in settimana contro il Losanna.
Una scia d’entusiasmo che i biancoblù hanno cavalcato in scioltezza anche all’alba del derby. Al volante, Dario Bürgler, autore di una doppietta che in poco più di cinque minuti ha stordito la Cornèr Arena. Per aprire le marcature è bastato un powerplay, quello sopracenerino – nuovamente letale - concretizzato per l’appunto da Bürgler grazie a una violenta conclusione a incrociare (2’45”). Il numero 87 sopracenerino ha fatto il bis poco più tardi, quando ha sbattuto contro Koskinen prima di raccogliere il rebound, girare intorno alla gabbia e sorprendere il portiere finlandese sul lato scoperto (5’24”).
Di fronte a un avvio da incubo, e inizialmente imbrigliato dal forecheck leventinese, il Lugano ha avuto il merito di non sgretolarsi. Al contrario, incassato il doppio colpo, la banda di Luca Gianinazzi ci ha messo poco a riprendere coscienza. Già al 10’, infatti, Carr ha incocciato un palo sfiorando il gol dell’1-2. Rete poi trovata una manciata di secondi dopo dallo stesso canadese, capace anche lui di trarre massimo profitto dal primo powerplay di serata, deviando una conclusione di Alatalo per ingannare Juvonen (11’03”).
Accorciate le distanze, durante il periodo centrale i bianconeri hanno alzato il baricentro. Thürkauf e compagni hanno imposto il loro ritmo ai cugini, costretti a chiudersi nel proprio terzo di pista. Poche, però, le ghiotte occasioni da gol confezionate, fino a quando Virtanen e Kostner sono stati espulsi a pochi secondi di distanza l’uno dall’altro. Opportunità non sfuggita al Lugano, che ha approfittato della doppia superiorità numerica per ristabilire la parità con Fazzini (36’16”).
L’equilibrio totale tornato in pista ha aperto a un nuovo giro sulle montagne russe, nel terzo tempo. L’Ambrì ha esultato per primo, dando prova di un cinismo estremo. Il terzo gol biancoblù, siglato da Kneubuehler a 41’24”, è arrivato al sesto tiro in porta totale, e durante il suo secondo powerplay. E mentre i leventinesi hanno concretizzato, di fatto, ogni occasione avuta, il Lugano invece ha dovuto creare tanto per raccogliere in egual misura. Certo, lo svantaggio è stato recuperato molto presto, con la rete di Thürkauf maturata grazie a un disco recuperato da Carr in zona offensiva (42’37”). Ma dopo aver riacciuffato il pari, i bianconeri hanno provato più volte a sferrare il colpo decisivo, puntualmente senza riuscirci. Un palo di Carr – il secondo - un gol annullato a Morini per ostruzione e un altro a Ruotsalainen per offside (a seguito di un coach’s challenge).
Il Lugano, quel colpo decisivo non l’ha trovato prima del 60’ e non lo ha trovato nemmeno durante il supplementare. La pressione sottocenerina, proseguita anche nell’overtime, si è scontrata contro il muro eretto da Juvonen, salvatore dell’Ambrì. La redenzione biancoblù però non è stata eterna, perché ai rigori è salito in cattedra un altro finlandese, Koskinen, che ha ipnotizzato tutti i tiratori leventinesi. Alla fine, quindi, a esultare sono stati i padroni di casa, che si sono assicurati la vittoria grazie ai rigori trasformati da Granlund e Fazzini.
La bella serata di sport è stata macchiata, al termine del match, da uno spettacolo pessimo. Parte degli spalti della Cornèr Arena si sono infatti trasformati in un ring, sul quale alcuni tifosi hanno sfogato la loro frustrazione e rabbia.
Nel sabato di hockey hanno sfoggiato larghi sorrisi lo Zurigo, che si è sbarazzato senza troppi problemi del Kloten (5-1, ma tre reti già nei primi 20’), il Friborgo, che ha tramortito 5-2 uno Zugo per nulla sicuro, e il Ginevra il quale, finalmente solido, non ha lasciato scampo al Rapperswil (4-1). Hanno invece dovuto sudare per portare a casa una vittoria il Berna, avanti “solo” 2-1 in casa dell’Ajoie, e il Langnau, riuscito a spuntarla 2-1, ai rigori, a Bienne.
LUGANO-AMBRÌ 4-3 dr (1-2; 1-0; 1-1; 0-0; 1-0)
Reti: 2’45” Bürgler (Virtanen, Kneubuehler) 0-1; 5’24” Bürgler (Terraneo, Dauphin) 0-2; 11’03” Carr 1-2; 36’16” Fazzini (Carr, Granlund) 2-2; 41’24” Kneubuehler (Bürgler) 2-3; 42’37” Thürkauf 3-3.
LUGANO: Koskinen; Mi.Müller, LaLeggia; Alatalo, Peltonen; Guerra, Andersson; Wolf; Carr, Thürkauf, Zanetti; Verboon, Ruotsalainen, Joly; Granlund, Ma.Müller, Fazzini; Morini, Canonica, Walker; Patry.
AMBRÌ: Juvonen; Z. Dotti, Heed; Pezzullo, Virtanen; Terraneo, Wüthrich; Fohrler; Kneubuehler, Spacek, Pestoni; Lilja, Dauphin, Bürgler; Eggenberger, Landry, Brüschweiler; Douay, Kostner, Grassi; De Luca.
Penalità: Lugano 2x2'; Ambrì 5x2'.
Note: Cornèr Arena. 6’733 spettatori. Arbitri: Hebeisen, Stricker; Obwegeser, Fuchs.
PL | Punti | W | L | GF | GA | GD | FORM | |||
1 | Davos | 23 | 46 | 12 | 5 | 76 | 51 | 25 | WWLWW | |
2 | Zurigo | 21 | 43 | 9 | 3 | 67 | 45 | 22 | WLLLW | |
3 | Losanna | 22 | 42 | 11 | 6 | 71 | 62 | 9 | LWWLW | |
4 | Berna | 24 | 39 | 9 | 5 | 78 | 65 | 13 | WLWLW | |
5 | Kloten | 23 | 38 | 9 | 8 | 62 | 58 | 4 | LWWWW | |
6 | Zugo | 23 | 38 | 11 | 9 | 80 | 62 | 18 | LWLWW | |
7 | Bienne | 23 | 34 | 8 | 8 | 50 | 52 | -2 | WLLLL | |
8 | Lakers | 23 | 31 | 7 | 9 | 60 | 68 | -8 | LWWLL | |
9 | Lugano | 21 | 28 | 9 | 11 | 52 | 67 | -15 | LWLWL | |
10 | Friborgo | 23 | 28 | 7 | 10 | 55 | 67 | -12 | LWWLL | |
11 | Ambrì | 21 | 27 | 4 | 7 | 55 | 67 | -12 | LLLLW | |
12 | Langnau | 20 | 26 | 6 | 9 | 43 | 47 | -4 | LLLWL | |
13 | Ginevra | 19 | 24 | 6 | 8 | 52 | 55 | -3 | WLLWL | |
14 | Ajoie | 22 | 18 | 5 | 15 | 49 | 84 | -35 | WLWWL |