Il Mondiale più pazzo e divertente degli ultimi anni si prepara al gran finale. La parola ad Alex Fontana.
Verstappen si gioca domenica a Jeddah il primo storico match-point Mondiale: «Hamilton gli ha messo tanta pressione, ma ha il sangue freddo e le carte in regola per completare l'opera. Ferrari? Ha fatto quello che poteva».
JEDDAH - Re Hamilton cederà il trono? Da tempo se lo chiedono tutti, ma per avere una risposta serve ancora un po’ di pazienza. La lunga lotta Mondiale, vissuta tutta d'un fiato tra gare vibranti e con qualche sportellata anche sopra le righe, si avvicina al gran finale. Domenica, nella prova in notturna sulle sponde del Mar Rosso (18.30), Max Verstappen avrà la prima chance per chiudere i conti e scongiurare il comeback del rivale, staccato ancora di 8 punti ma capace di vincere con classe gli ultimi due round in Brasile e Qatar. A due prove dal termine l'ora della verità sta per scoccare, ma tutto è ancora possibile. L'imminente tappa di Jeddah, all’esordio assoluto nel mondo della F1, promette scintille sul tracciato cittadino più veloce di sempre.
«Il Mondiale è ancora vivissimo e, dopo anni di “carestia”, è quello che tutti sognavamo - interviene il pilota ticinese Alex Fontana - Per anni si è lamentata una mancanza di lotte e vero combattimento al vertice, soprattutto nell'ultima era ibrida, iniziata col dominio di Vettel e proseguita in sostanza con quello della Mercedes. Ora invece siamo qui a goderci questo braccio di ferro, in quello che è diventato il miglior spot possibile per il Motorsport. Benedetti la Red Bull e Verstappen, al di là di chi si possa tifare».
Max riuscirà a completare l’opera?
«Ha il sangue freddo e le carte in regola per farlo. Comunque vada sul trono salirà un degno vincitore, accompagnato da una scuderia indubbiamente meritevole. A questo proposito chapeau alla Red Bull, che ha raccolto il guanto di sfida e brillato anche a livello di strategie».
Tra Red Bull e Mercedes sono anche volati gli stracci, con sospetti e accuse che hanno alimentato le fiamme di una lotta già incandescente.
«Le querelle sul Drs sono state un po’ un peccato, ma in fondo fanno parte del gioco. Vista l'importanza della posta in palio, capisco che si cerchi di sfruttare ogni mezzo. Un pilota può vincere, ma serve anche un team politicamente forte».
Dopo il Messico, con sole 4 gare rimanenti, Hamilton era scivolato a -19 e sembrava alle corde. Poi, da fuoriclasse, ha tenuto vivo il Mondiale e adesso su Max la pressione è notevole (351.5 a 343.5).
«Mai dare per sconfitto Hamilton... A un certo punto sia lui che la Mercedes avevano commesso qualche errore di troppo, forse “costretti” da una Red Bull superiore a livello di prestazioni. Poi però hanno reagito nel modo giusto, da campioni. Questo va sottolineato. Negli anni non hanno vinto e dominato solo per fortuna, ma hanno sempre saputo adattarsi. Nessuno gli ha regalato nulla».
E adesso da che parte pende l'ago della bilancia?
«Ora Hamilton si è ravvicinato, ma resta dietro. A livello mentale forse ha un vantaggio e ha messo tanta pressione a Max, ma l’aritmetica non mente. Verstappen ha 8 punti di margine e a due gare dalla fine sono tanti. Sente il fiato sul collo, ma 8 punti sono 8 punti. Lewis deve arrivargli davanti in entrambe le gare. Se anche solo una andasse storta... sarebbe praticamente finita».
La Ferrari invece ha ormai blindato il terzo posto nei costruttori. Ha fatto il suo dovere o era lecito aspettarsi almeno un acuto o qualcosa in più?
«Ha fatto quello che poteva con una macchina sviluppata partendo da un progetto non competitivo. Non poteva fare di più, arrivare terzi è già un successo. Sono stati conservativi ma ci sta. Rischiare troppo e perdere il terzo posto sarebbe stato un problema a livello d'immagine e soprattutto finanziario».
Insomma meglio prepararsi per le nuove regole e pensare agli sviluppi per il futuro, per arrivare subito pronti. Se la Rossa dovesse tornare a lottare per il bersaglio grosso... lo spettacolo aumenterebbe ancora di più.
«Assolutamente. Ci auguriamo che più team lottino concretamente per il vertice. Non dimentichiamoci poi Alpine che, in passato, hanno vinto anche dei titoli. Con i giusti sviluppi possono puntare in alto. L'immediato futuro della F1 è roseo».