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IL SORPASSO… A DUE RUOTEUn Marquez sogna, l’altro trema

24.11.22 - 20:33
Prima corazzata, ora Titanic (post iceberg): Honda alla deriva. Marquez Sr. in pena
Imago
Un Marquez sogna, l’altro trema
Prima corazzata, ora Titanic (post iceberg): Honda alla deriva. Marquez Sr. in pena
I test di Valencia? Marc Marquez diviso tra la risata isterica e il pianto disperato.
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CERVERA - Sarebbe stato molto interessante essere una mosca passeggera clandestina all’interno dell’auto che, alla conclusione dei test di Valencia, ha riportato Marc e Alex Marquez a Cervera. Perché al di là delle dichiarazioni fatte una volta ufficializzato il passaggio di Alex dalla Honda del team di Lucio Cecchinello alla Ducati del team Gresini (ovvero che i due fratelli avrebbero continuato ad allenarsi assieme senza però condividere i segreti delle due Case), è davvero difficile che Senior non abbia provato a mettere sotto torchio Junior riguardo alla Desmosedici. Questo ancor più considerando come l’otto volte iridato abbia lasciato Valencia con l’umore nero. Mentre, dopo un anno da incubo in sella alla RC213V, chiuso un solo giorno di prove il fratellino ha invece già iniziato a intuire come, nel 2023, con la Ducati potrà divertirsi parecchio.

Sarà un inverno complicatissimo per gli ingegneri della Honda, che sì nei mesi scorsi hanno mandato in pista il primo prototipo in ottica del prossimo anno, ma che sembrano una volta ancora avanzare a tentoni. Lo ha detto chiaramente proprio Alex, sollevato e felice di avere salutato quella che un tempo era la corazzata di Tokyo e che invece ultimamente sta sempre più assomigliando a un Titanic prossimo all’affondamento: «Senza Marc sembrava che nessuno fosse interessato a fare qualcosa, noi ci lamentavamo ma non cambiava nulla. Poi, tornato mio fratello, ecco che hanno ricominciato a portare materiale», è stato il j’accuse del due volte iridato in Moto3 e Moto2. Parole pesanti, ancor più per il cognome che porta. Ma non molto dissimili da quelle pronunciate da Marc, che in estate aveva esortato la Honda a osare, innovare e cambiare, magari anche a livello di uomini, e che invece a Valencia dopo aver saggiato quello che gli ingegneri HRC gli avevano portato, non sapeva se mettersi a ridere istericamente o piangere per la disperazione. «Per rischiare devi sapere in che direzione andare, altrimenti è come sparare in aria», è stata la frase che racchiude tutta la delusione di Marc, che all’alba dei 30 anni sa di non avere ancora davanti a sé un tempo infinito per tornare a essere il riferimento della MotoGP. Ha ancora due anni di contratto con la Honda, ma di fronte all’ennesimo fallimento – delle sei Case in gara, quest’anno quella di Tokyo è stata la sola a non aver vinto nemmeno una prova, ultima tra i costruttori – ecco che Marquez Sr. potrebbe prendere in considerazione l’idea di mollare per cercare altre sfide. E oltre alla KTM (avrebbe un senso per il forte legame con lo sponsor Red Bull), ecco che la Ducati, soprattutto questa Ducati, rappresenterebbe il punto di arrivo logico.

C’è però un punto interrogativo fondamentale: una Rossa dominante come quella attuale avrebbe davvero bisogno di Marc Marquez?

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COMMENTI
 

comp61 1 anno fa su tio
ducati ha già detto che non vuole mm. una volta finito il contratto con hrc avrà 33 anni. Gli conviene starsene li a vita.

Yoebar 2 anni fa su tio
Non c’è più nessuno, all’infuori di Honda, che è disposto a buttare via i soldi per quel bimbominkia. La Ducati spende 10 volte meno per i suoi piloti e vince.
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