Chiacchierata con Remo Banfi, capitano del Preonzo, squadra di Quarta Lega: «Il calcio per me è una sorta di rifugio»
«In campo siamo da Quarta Lega, fuori da Seconda Lega...».
PREONZO - Il calcio? Una "scusa" per trovarsi e stare in compagnia, staccando dalla routine. Ritrovata negli scorsi mesi la Quarta Lega dopo nove anni, Preonzo è un'isola felice, dove i risultati sportivi non sono certo la priorità.
Remo Banfi, capitano della squadra e ingegnere meccanico presso la Imerys Graphite & Carbon Switzerland SA, ci ha parlato della realtà bellinzonese. «Diciamo che il calcio è quasi sempre stato parte integrante della mia quotidianità, se si eccettua un breve periodo. Ho cominciato da piccolino nel Gorduno, dove ho giocato fino a 14 anni. Poi ho smesso per riprendere quattro anni dopo nel Preonzo».
Cosa rappresenta per te il pallone?
«Uno sfogo. Il momento della giornata in cui spengo il cervello e non penso ad altre cose. Il calcio per me è una sorta di rifugio, dove infilo le scarpette e spengo i pensieri».
Attualmente siete sesti in classifica nel Gruppo 4 di Quarta Lega...
«L'obiettivo è fare un buon campionato. Diciamo che prima di tutto c'è il divertimento, senza il quale non avrebbe senso andare a giocare. Vorremmo arrivare nelle prime sei, così da evitare i playout, che noi denominiamo il torneo dei bar».
Parlare di Terza Lega è utopico?
«Al momento non è realistico. Abbiamo centrato la promozione l'anno scorso vincendo il campionato. Reputo che per la piazza di Preonzo è stato qualcosa di bello e speciale. Per fare una Terza Lega in questa stagione ci manca ancora tanto, come detto il primo obbiettivo è divertirci dove siamo adesso».
Che Capitano sei?
«Non sono perfetto e potrei svolgere questo compito ancora meglio. Ci sono delle cose che sbaglio o che non faccio. In generale però sono uno che rompe le palle se un giocatore arriva in ritardo e non si comporta nel modo giusto. Porto il materiale alle partite, metto via i panni sporchi e sono sempre a disposizione per i compagni. È un po' la mia personalità ma sono cose che farei anche se non fossi capitano».
Sei anche un appassionato di calcio in TV? Lugano e Bellinzona le segui?
«Non troppo. Non sono il tipo che si sdraia sul divano e guarda le partite, anche perché dopo cinque minuti penso che mi addormenterei. Seguo i risultati e sono contento quando le ticinesi vincono, ma non ho una squadra del cuore. Piazzo qualche scommessa ogni tanto. Tutto qui».
Non solo partite, a questi livelli si pensa quasi di più all'extra-campo...
«Da questo punto di vista siamo più forti che in campo (ride). D'altronde ce l'hanno insegnato coloro che sono venuti prima di noi... E in questo ambito vi assicuro che il nostro gruppo è almeno da Seconda Lega: una volta a settimana cerchiamo di incontrarci al di fuori del rettangolo verde per divertirci un po'».
Nel tempo libero cosa fai?
«In inverno sono molto impegnato con lo sci Club Lodrino-Prosito dove sono monitore e responsabile delle uscite. Durante la stagione calcistica, invece, faccio parte di alcuni comitati come il Team2Ponti e alcune società del paese. Inoltre c’è la famiglia, un aspetto della vita che non va mai dimenticato. Dunque cerco di incastrare tutte le cose per dare sempre il massimo».