Eurobus, che da due mesi propone collegamenti a lunga percorrenza, dovrà adattare la sua flotta. Flixbus no
BERNA - Quando, due mesi fa, i primi bus a lunga percorrenza hanno iniziato a collegare le città svizzere, l’Ufficio federale dei trasporti (Uft) ha posto una condizione precisa all’operatore del servizio, la società Eurobus: la Legge federale sui disabili (LDis) doveva essere rispettata. «L’azienda si è impegnata a dotarsi di autobus conformi», conferma la portavoce dell’Uft Florence Pictet.
Al momento, però, i torpedoni rimangono quelli che Eurobus già possedeva. Per averne di nuovi, infatti, ci vorranno mesi. L’azienda è così sottoposta a un ulteriore obbligo: «Deve pagare i costi di trasporto in treno per i viaggiatori in sedia a rotelle per i quali non sia possibile salire e scendere» dall’autobus, fa sapere l'Uft. Roger Müri, di Eurobus, spiega che per il momento sono necessari una sedia a rotelle pieghevole e una minima capacità di camminare per salire sui suoi mezzi, che sono dei normali bus gran turismo: «Abbiamo sempre informato in maniera trasparente le persone in sedia a rotelle su cosa è possibile e cosa no», assicura il responsabile. In dicembre, però, tutto cambierà: in una prima mondiale Eurobus metterà in servizio degli autobus a due piani che dispongono di un accesso al pianale ribassato per mezzo di una rampa, due posti per sedia a rotelle e una toilette per disabili, annuncia Müri.
Mentre Eurobus si trova costretta a investire, però, Flixbus non è obbligata a sottostare alle disposizioni della LDis perché non propone collegamenti all’interno del territorio nazionale, ma solo dalla Svizzera verso l’estero e viceversa. Marc Moser, dell’associazione mantello Inclusion Handicap, trova che ciò costituisca un errore: «È nostra opinione che anche Flixbus debba sottostare alla LDis», commenta. «È importante che vi si faccia attenzione fin dall’inizio nel caso di nuove proposte come gli autobus a lunga percorrenza», sottolinea.