Si stima che il legname rovinato dal maltempo rappresenti 130'000 metri cubi, circa il 30% del consumo annuale
COIRA - Le tempeste Burglind e Vaia hanno provocato alle foreste grigionesi i danni più consistenti mai visti dal 1994: si stima che il legname rovinato dal maltempo rappresenti 130'000 metri cubi, circa il 30% del consumo annuale.
La tempesta Vaia, che si è abbattuta sui Grigioni a fine ottobre, ha causato gravi danni in particolare nel sud del cantone, sradicando e spezzando alberi nella Valle dell'Albula, in Engadina e in Valposchiavo, indica una nota odierna dell'Ufficio foreste e pericoli naturali retico. In una sola notte sono stati danneggiati circa 60'000 metri cubi di legname, un danno superiore anche rispetto a quello causato dalla tempesta Burglind di gennaio, che colpì invece soprattutto la parte nord del cantone.
In autunno su una superficie totale di oltre 100 ettari sono stati causati ingenti danni soprattutto nei comuni di Davos, Bergün Filisur, Pontresina, Samedan, Poschiavo e Brusio. Perdite minori si rilevano in vari altri comuni dell'Alta Engadina.
Sebbene rappresentino un nuovo record negli ultimi vent'anni, i danni complessivi causati dalle tempeste nel 2018 sono comunque molto inferiori di quelli provocati dall'uragano Vivian nel febbraio del 1990 (circa 670'000 metri cubi).
Forti venti e raffiche portano alla rottura del tronco o possono addirittura sradicare completamente gli alberi. L'abete rosso, molto diffuso nel cantone, è particolarmente esposto a questo tipo di danni poiché ha radici poco profonde e non può ancorarsi nel terreno.
Funzione protettiva della foreste a rischio
Questo tipo di danni è particolarmente allarmante in un territorio come quello grigionese, dove circa il 60% della superficie forestale totale protegge persone e infrastrutture da valanghe, cadute di massi, frane, colate di fango o inondazioni. Pertanto, dopo eventi importanti come le tempeste citate, è spesso necessario intervenire nel processo naturale: se la funzione protettiva delle foreste è intaccata, è necessario rivalutarne l'efficacia e, se è il caso, intervenire con misure alternative come la costruzione di muri di protezione.