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SVIZZERATrapianti di organi, liste lunghe e pochi donatori

09.09.19 - 14:34
La Commissione nazionale d'etica per la medicina vuole accrescere la fiducia della popolazione e incentivarla a donare
Keystone (archivio)
Un modello auspicato da molti è quello del consenso presunto, che dà il via libera alla donazione qualora l'interessato non vi si sia opposto quando era in vita.
Un modello auspicato da molti è quello del consenso presunto, che dà il via libera alla donazione qualora l'interessato non vi si sia opposto quando era in vita.
Trapianti di organi, liste lunghe e pochi donatori
La Commissione nazionale d'etica per la medicina vuole accrescere la fiducia della popolazione e incentivarla a donare

BERNA - Il trapianto di organi permette di salvare la vita o migliorare la condizione di molti pazienti. La Commissione nazionale d'etica per la medicina (CNE) vuole dunque accrescere la fiducia della popolazione al riguardo e incentivarla a donare, in modo da soddisfare meglio la domanda.

In Svizzera, come in numerosi altri Paesi, le donazioni restano insufficienti. Anche nel 2019, dopo un inizio positivo, si è registrato un deciso calo. La CNE ha pertanto esaminato diversi modelli di autorizzazione al prelievo post mortem e raccomanda in particolare quello della dichiarazione, si legge in una nota odierna.

Attualmente, gli organi possono essere tolti da un cadavere solo se il defunto ha esplicitamente acconsentito prima di morire (modello del consenso). Un altro sistema auspicato da alcuni è quello del consenso presunto, che dà il via libera alla donazione qualora l'interessato non vi si sia opposto quando era in vita.

Tuttavia, stando alla commissione, nessuno dei due permette di risolvere il problema. Sono infatti poche le persone a esprimere il proprio desiderio prima del decesso. Spesso vengono quindi interpellati i famigliari più stretti, mettendoli in una situazione difficile. Il sistema del consenso presunto riduce invece la protezione dei diritti della personalità.

La CNE si dice pertanto favorevole al modello della dichiarazione, che prevede di invitare regolarmente le persone a confrontarsi con il tema della donazione di organi e a pronunciarsi in merito (obbligo di dichiarazione). L'impostazione concreta sarebbe ancora da discutere, precisa la commissione, la quale però si dice convinta che tale sistema tenga pieno conto del diritto di autodeterminazione, evitando i casi poco chiari e sgravando i parenti.

Si presume che incentivando la dichiarazione, la grande fetta di popolazione fondamentalmente favorevole ai trapianti porti a un aumento delle iscrizioni nel registro nazionale, viene sottolineato nel comunicato. Stando a quanto affermato dalla fondazione Swisstransplant nell'ambito della giornata nazionale della donazione di organi, tenutasi sabato, al momento 1400 pazienti sono in lista d'attesa. Alla maggior parte - quattro su cinque - serve un rene nuovo.

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COMMENTI
 

Trasp 5 anni fa su tio
Forse bisogna copiare il sistema svedese, che è il contrario, cioé che si deve annunciare chi NON vuole donare organi (una volta passato a miglior vita). Con risultati decisamente migliori.

spank77 5 anni fa su tio
Forse la gente non si fida della società e di quelle persone che farebbero di tutto per i soldi. Mi spiace pensarla cosi...A tale ma non riesco ad avere piena fiducia sulla trasparenza e sull'operato dei professionisti della salute...anche se siamo in Svizzera

matteo2006 5 anni fa su tio
Nei paesi dove il consenso è presunto le donazioni passano dal 15% al 90%, (Possiamo salvare il mondo prima di cena - Jonathan Safran Foer) magari non risolve ma sicuramente aiuterà a salvare molte più vite di quanto si riesce a fare ora. In Spagna, dove il consenso è presunto, c'è il maggior numero di donazioni che in qualsiasi altro paese seguito da Croazia e Portogallo, gli USA hanno comunque un elevata percentuale, la Svizzera è tra le ultime in europa peggio fa solo la Germania. Svizzera e Germania altro dato sono in europa quelle con la maggior spesa sanitaria nazionale. Ho trovato queste info googleando pochi secondi (Modelli organizzativi internazionali a confronto) non pretendo di far parte della commissione che sicuramente ne sa di più di me però io continuerò a pormi delle domande: ovviamente con la mia tessera di donatore salda nel borsello.
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