Le misure istituite nella lotta al Covid-19 sono confermate.
Il Governo ha pure comunicato nuove regole riguardanti il settore dell'asilo. Il ministro dell'economia Guy Parmelin garantisce l'approvvigionamento di cibo.
BERNA - Il Consiglio federale va avanti per la sua strada. Sia nel modo di combattere il Covid-19. Sia in ambito economico. «Ogni proroga mirata o un'estensione delle prestazioni di sostegno - precisa l'Esecutivo - sarà valutata rapidamente. Questa strategia, ottimizzata con interventi mirati, permette di preservare l’occupazione, garantire i salari, aiutare i lavoratori indipendenti ed evitare casi d'insolvenza per mancanza di liquidità».
Il Ministro dell'economia Guy Parmelin ha precisato che il Consiglio federale sa che la situazione è complicata, soprattutto per quei 270'000 lavoratori indipendenti - tra cui i tassisti - per ora esclusi dagli aiuti. «Ci troviamo nel mezzo della peggiore crisi dai tempi dalla Seconda guerra mondiale. Gli aiuti stanno arrivando (Parmelin ha promesso una soluzione entro mercoledì prossimo, ndr). Aumenteremo la somma degli aiuti (oltre ai 40 miliardi già promessi, ndr). Siamo coscienti che molti lavoratori indipendenti incontrano difficoltà notevoli». Il Consigliere federale ha precisato che verrà aumentato il volume delle fideiussioni, ma che aiuti a fondo perso non sono attuabili: «Metterebbero in difficoltà l'economia svizzera nel caso la crisi si prolungasse».
Guy Parmelin ha poi chiesto di essere «creativi» per adattarsi alle direttive emanate dall'UFSP sul posto di lavoro: «Le prospettive dell'economia svizzera dipendono da questa creatività: dobbiamo cercare di lavorare ovunque sia possibile farlo».
«Maratona» - La priorità del Consiglio federale rimane comunque la sanità pubblica: «Stiamo affrontando una maratona. Non bisogna abbassare la guardia», ha ribadito Guy Parmelin precisando che anche durante le belle giornate di aprile «il popolo è invitato di rispettare le regole emanate dal Governo. So che è difficile stare in casa quando fuori splende il sole. Ma bisogna farlo. Per non buttare all'aria quanto fatto finora». Il Consigliere federale ha infine precisato che la maggior parte della popolazione si comporta bene e rispetta le direttive.
Misure nel settore dell'asilo - Oltre alle misure economiche, il Consiglio federale si è chinato pure sul problema riguardante gli asilanti. «Le persone coinvolte nelle procedure di asilo - precisa il Governo - devono essere meglio protette dal coronavirus». Per questo motivo oggi sono state adottate una serie di misure che riguardano anche l'esecuzione degli allontanamenti. «Nel dettaglio è stato ridotto il numero di persone presenti nella stessa stanza durante le audizioni di richiedenti». Inoltre, il termine per il ricorso contro la decisione d'asilo della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) nella procedura celere è prolungato da sette a trenta giorni.
Termini prorogati - I termini validi per la partenza volontaria di richiedenti asilo respinti possono essere invece prorogati a 30 giorni, in particolare a causa delle limitazioni d'entrata attualmente vigenti in molti Paesi e del traffico aereo notevolmente ridotto. «Nella situazione straordinaria in cui si trova attualmente la Svizzera - precisa la responsabile del Dipartimento di Giustizia Karin Keller-Sutter - vi sarebbe la possibilità di prolungare ulteriormente i termini di partenza».
600 posti in più - Per quanto riguarda gli alloggi, le strutture militari e civili possono essere allestite più rapidamente per il settore dell'asilo. Ciò consente di mettere a disposizione ulteriori posti in casi di emergenza e di rispettare senza restrizioni in tutte le strutture federali le raccomandazioni dell'Ufficio federale della sanità (UFSP). «Al momento abbiamo meno richieste di asilo» - precisa Keller-Sutter. «Questo per i controlli alle frontiere e per i pochi voli rimasti. Abbiamo comunque deciso di mettere a disposizione 600 posti in più per gli asilanti, e questo per rispettare la distanza sociale». La metà dei posti (attualmente 4'800) saranno infatti lasciati liberi.
Pandemia first - Interpellata da un giornalista sull'attuale situazione dei migranti in Grecia, Keller-Sutter ha precisato che il Governo vuole concentrarsi sulla situazione Svizzera. «Ho detto a suo tempo che siamo disposti ad accogliere bambini, ma vista l'attuale pandemia dobbiamo pensare prima alla nostra situazione».
Berna sta pure attuando altre misure per proteggere gli asilanti: «Stiamo studiando altri modi. Un esempio è quello di utilizzare vetri di plexiglass per separare le persone», ha precisato il direttore della SEM Mario Gattiker. «In questo ambito la collaborazione con i Cantoni è fondamentale». Il Vicepresidente della Conferenza dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia Baschi Dürr ha da parte sua sottolineato che il settore dell'asilo non è per ora in difficoltà: «Siamo al 70% della capacità delle strutture. Il problema principale è far passare il messaggio delle norme che gli asilanti devono seguire a causa di lingue e culture diverse».
Approvvigionamento garantito - Nel frattempo, il Consiglio federale ha preso dei provvedimenti precauzionali per stabilizzare il mercato agroalimentare e assicurare l'approvvigionamento del Paese, che comunque «non è assolutamente minacciato», ha precisato Parmelin. L'obiettivo è anche di scongiurare un crollo dei prezzi, con ricadute sull'intera catena di creazione del valore. Il settore della carne viene sostenuto prorogando le scadenze per i pagamenti e allentando provvisoriamente le disposizioni relative a determinate attività di controllo. Soprattutto la vendita di vitello, capretto e parti pregiate del manzo è comprensibilmente crollata con la chiusura dei ristoranti.
Tre milioni sul piatto - Il Governo ha sbloccato oltre tre milioni di franchi per sovvenzionare le operazioni di stoccaggio di questi tipi di carne e vuole rendere flessibili le possibilità di importazione, in modo da poter reagire repentinamente a ipotetiche situazioni di penuria. Questi fondi aggiuntivi sostengono sia la filiera agricola che i macelli, dove si vogliono preservare posti di lavoro.
Infine, per soddisfare la domanda nel commercio al dettaglio, è stato deciso di aumentare il contingente doganale parziale per le uova da consumo. Anche per il burro nostrano, per la per la prima volta dopo anni, si registrano provviste insufficienti.