Tutte le manifestazioni odierne sono state annullate a causa del coronavirus.
Nella maggior parte dei cantoni sono previste azioni simboliche, alternative e rumorose durante tutta la giornata per rivendicare una Svizzera neutrale dal punto di vista dei gas serra e più rispettosa dell'ambiente.
LOSANNA - Lo Sciopero per il futuro doveva essere il grande incontro primaverile dei difensori del clima. Venerdì 15 maggio infatti, nelle intenzioni dei promotori, avrebbe dovuto diventare il simbolo della convergenza delle lotte sociali e climatiche. Le manifestazioni sono state annullate a causa del coronavirus, ma l'azione si svolgerà comunque in rete e sui balconi.
Gli organizzatori dello "Sciopero per il futuro" - il movimento svizzero Sciopero per il clima assieme a numerosi sindacati, partiti politici, collettivi e associazioni - hanno ideato un programma alternativo per rispettare il divieto di raduni di più di cinque persone e la distanza sociale. Nella maggior parte dei cantoni sono previste azioni simboliche, alternative e rumorose durante tutta la giornata per rivendicare una Svizzera neutrale dal punto di vista dei gas serra e più rispettosa dell'ambiente.
Appuntamento alle 11.59 - L'appuntamento principale sarà l'«Allarme climatico», in programma in tutto il paese alle 11.59. La popolazione e soprattutto i giovani sono invitati a "usare pentole e padelle o altri strumenti, alzare il volume della musica o cantare e gridare slogan, stare in piedi sul balcone o aprire le finestre per fare rumore". Verranno effettuate delle microdimostrazioni, rispettando la regola dei «quattro metri quadrati» per persona.
La giornata sarà caratterizzata anche da un'intensa attività in rete, spiegano gli organizzatori sul loro sito web. Sulle reti sociali verranno proposte delle sfide invitando gli utenti a risolvere assieme e a condividerle.
Radio online - Lo Sciopero per il clima sarà presente anche con un programma radiofonico online dalle 8 alle 19.15 che prevede discussioni, dibattiti e musica e la cronaca delle varie azioni. Tra i temi affrontati: la sovranità alimentare, l'educazione ambientale, i rifugiati climatici, il post-crisi dovuto al coronavirus, i cambiamenti climatici e le condizioni di lavoro o l'impatto della tecnologia digitale.
I sindacati, dal canto loro, chiedono che «la lotta contro i cambiamenti climatici sia condotta investendo nella creazione di posti di lavoro e nel miglioramento dei servizi pubblici», precisa un comunicato.