Il Municipio di Grindelwald non intende cambiare il nome all'Agassizhorn.
Questo nonostante il naturalista Louis Agassiz diffuse teorie razziste e ritenesse che le persone di pelle scura fossero inferiori.
GRINDELWALD - L'Agassizhorn, cima di 3946 metri delle Alpi bernesi, dovrebbe mantenere il suo nome, anche se il naturalista Louis Agassiz era un razzista: è il parere del municipio di Grindelwald (BE).
Il sindaco Beat Bucher ha confermato oggi all'agenzia Keystone-ATS una notizia in tal senso pubblicata dal quotidiano "Der Bund". Non si possono cancellare le parti oscure della storia. È meglio confrontarsi con tutti i suoi lati, positivi e negativi, ha detto il politico, che non è affiliato ad alcun partito.
L'esecutivo della nota località turistica rimane quindi sulla decisione presa nel 2010. In passato è stato dato al picco il nome di Agassiz perché si voleva onorarlo come grande scienziato naturalista. Le sue opinioni razziste, che sono riprovevoli dal punto di vista odierno, sono state esposte criticamente in una mostra al Museo di storia locale di Grindelwald nel 2012.
Louis Agassiz (1807-1873) era un noto glaciologo che, dopo essersi trasferito negli Stati Uniti, diffuse teorie razziste. Per lui era chiaro che c'era una "classifica scientifica delle razze" e che le persone di pelle scura erano inferiori.
Nel 2007, un comitato con a capo lo storico Hans Fässler ha quindi domandato che l'Agassizhorn venisse ribattezzato. Ma nel 2010 la richiesta è stata respinta dai tre comuni di Grindelwald, Guttannen (BE) e Fieschertal (VS), che circondano il massiccio dove si trova la cima in questione. Il comitato ha poi rilanciato la rivendicazione sull'onda delle recenti proteste del movimento Black Lives Matter (le vite dei neri contano).
Dopo il "no" di Grindelwald, l'attenzione è ora rivolta agli altri due comuni. Quello vallesano di Fieschertal deciderà oggi. Guttannen non ha ancora reso pubblica la sua decisione presa la scorsa settimana. Il comune intende comunicarla non appena la sua lettera di risposta sarà inviata al comitato di Hans Fässler.
Quest'ultimo ha reagito con disappunto alla decisione di Grindelwald. Il municipio a maggioranza liberale ha perso l'occasione di presentare Grindelwald come una comunità cosmopolita, aperta e moderna, ha detto. Il picco - ha sottolineato Fässler - non è stato nominato così da una posterità grata allo scienziato, ma già nel 1840 da una spedizione guidata dal «glaciologo e ricercatore ittico Agassiz, allora ancora relativamente sconosciuto».
Ora il Consiglio federale dovrebbe adottare misure correttive, ha dichiarato Fässler a Keystone-ATS. Tanto più che i cantoni di Berna e del Vallese sono rappresentati in governo da Simonetta Sommaruga e Viola Amherd.
Finora l'esecutivo federale si è rifiutato di intervenire. Nel 2007 ha dichiarato che la Confederazione non è responsabile della denominazione o della rinominazione delle cime delle montagne. L'Ufficio federale di topografia si limita ad adottare i nomi scelti. Ci fu un'eccezione nel 1863, quando il Consiglio federale diede il nome alla punta Dufour, detta anche Monte Rosa e che è la cima più alta dell'omonimo massiccio. Difatti in precedenza veniva denominata Höchste Spitze, ossia "la punta più alta".
Fu chiamata in questo modo in onore di Guillaume-Henri Dufour (1787-1875) generale, ingegnere e cartografo dell'esercito svizzero, sotto la cui direzione furono compiuti una serie di rilievi topografici militari, tra i quali quelli riguardanti il massiccio del Monte Rosa.