Lo scorso mese la SEM ne ha registrate 1'055, ovvero 449 in più rispetto a giugno.
L'aumento è dovuto alla graduale abolizione delle restrizioni alle frontiere attuate in primavere per contenere la diffusione del Covid-19.
BERNA - In luglio la Svizzera ha registrato 1'055 domande d'asilo, ossia 449 in più rispetto al mese precedente. L'aumento è dovuto principalmente alla graduale abolizione delle restrizioni alle frontiere, introdotte in primavera per prevenire la diffusione del coronavirus.
La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha evaso 1302 domande d'asilo in prima istanza: 173 hanno condotto a una decisione di non entrata in materia (di cui 143 sulla base dell'Accordo di Dublino), 432 alla concessione dell'asilo e 371 all'ammissione provvisoria, si legge in un comunicato odierno. Il numero delle domande pendenti in prima istanza si attesta a 4799; ossia 63 in meno rispetto al mese precedente.
A luglio i principali Paesi di provenienza dei richiedenti asilo erano l'Afghanistan (170 domande; +52 rispetto al mese di giugno), l'Eritrea (165 domande; +16), l'Algeria (115 domande; +65), la Turchia (100 domande; +61) e la Siria (89 domande; +40).