Circa 600 persone hanno manifestato questo pomeriggio nel quartiere di Plainpalais.
I ristoratori vedono come una palese ingiustizia le misure prese dal Consiglio di Stato: «I tram sono strapieni, mentre i commerci sono chiusi».
GINEVRA - Circa 600 persone hanno manifestato questo pomeriggio nel quartiere ginevrino di Plainpalais su invito della Società caffettieri, ristoratori e alberghieri di Ginevra (SCRHG). Obiettivo della manifestazione: ottenere la riapertura immediata di tutti i commerci.
«Gli aiuti non corrispondono ai nostri bisogni», ha dichiarato il presidente della SCRHG, Laurent Terlinchamp. «Il Consiglio di Stato ha dimenticato la realtà del terreno: i tram sono strapieni mentre i commerci sono chiusi», gli ha fatto eco Yves Menoud, segretario padronale della Nouvelle Organisation Des Entrepreneurs.
Nel corteo hanno sfilato numerosi ristoratori e impiegati del settore, che si chiedono come potranno sopravvivere dopo questo secondo semi-confinamento. I manifestanti portavano con sé diversi cartelli: su uno si poteva leggere "chi pagherà il conto?", su un altro "lasciateci lavorare", mentre un terzo attaccava il Governo ginevrino: "Lo Stato ci sacrifica". Un ulteriore cartello sottolineava invece che "chiudere tutto per tre mesi non è la soluzione".