Il settore risente delle restrizioni dovute alla pandemia.
In vista di una ulteriore stretta, bar e ristoranti di Berna incrociano le braccia e scendono in strada per manifestare.
BERNA - Nonostante le chiusure anticipate, il distanziamento e l'uso della mascherina, il numero di positivi al coronavirus non accenna a diminuire, anzi. Per questo motivo, venerdì, il Consiglio federale annuncerà nuove misure per tutta la Svizzera. Si parla, tra l'altro, di chiudere ristoranti e bar alle 19:00.
Una stilettata al cuore, questa, per una categoria in grande difficoltà. «La chiusura alle 21 aveva già spinto le nostre attività al limite», sottolinea Diego Dahinden, portavoce del collettivo Gastrostreik a Berna. Più di 50 ristoranti del cantone si sono riuniti sotto questo nome per chiedere solidarietà per il loro settore.
Ristoranti che, questo sabato, saranno chiusi per sciopero. La scena gastronomica si riunirà per un raduno approvato sulla Bahnhofplatz a Berna. «Naturalmente, tutte le distanze e i requisiti vengono rispettati», assicura Dahinden.
Il collettivo chiede ai politici di chiudere completamente i ristoranti e di pagare un risarcimento o di «definire misure ragionevoli che consentano un lavoro dignitoso». Andare avanti come si è fatto fino ad ora non è un'opzione. «Per molti bar e ristoranti, operare in queste condizioni non ha senso».
Esistenze in pericolo - Secondo Dahinden, le regole in continua evoluzione sono problematiche per il settore della ristorazione: «Da un lato, è una grande sfida per i dipendenti, i cui orari di lavoro vengono costantemente modificati. D'all'altro è difficile anche per i datori di lavoro, che devono rivedere le disposizioni interne di volta in volta». Secondo Gastrostreik, molti ristoranti non saranno in grado di sopravvivere a lungo senza un aiuto rapido e sostenibile.
Questo è il motivo per cui le aziende chiedono, tra le altre cose, un'indennità per lavoro ridotto del 100% per salari inferiori a 4000 franchi al mese. «L'80% non garantisce il sostentamento dei nostri dipendenti», si legge in un comunicato stampa. Inoltre, vengono chieste soluzioni per gli affitti, altro problema più volte discusso.
Anche Tobias Burkhalter, presidente di Gastro Berna, storce il naso di fronte alle paventate restrizioni: «Una chiusura alle 19:00 è completamente incomprensibile». Per questo sostiene l'iniziativa del collettivo Gastrostreik: «Le richieste sono legittime. Ma il percorso attraverso uno sciopero e una manifestazione non soddisfa le nostre aspettative».