Dopo quasi due mesi di chiusura, da domani potranno riaprire i negozi
L'esperto: «La gente ha voglia di uscire e vivere esperienze reali»
ZURIGO - In tutta la Svizzera i negozi che non vendono beni di prima necessità sono chiusi da quasi due mesi: era lo scorso 18 gennaio quando è scattato il provvedimento nell'ambito della lotta contro la diffusione del coronavirus nel nostro paese. E da allora lo shopping è vietato. Perlomeno quello nel mondo reale.
Ma con il miglioramento della situazione epidemiologica, domani 1. marzo scattano i primi allentamenti. Allentamenti che prevedono, tra l'altro, la riapertura di tutti i negozi. Un momento sicuramente atteso dagli amanti dello shopping, che verosimilmente si riverseranno numerosi tra gli scaffali in cerca di vestiti, libri e altra merce.
«La gente ha voglia di uscire e vivere esperienze reali. Ne ha abbastanza degli acquisti online, che non sono la stessa cosa» spiega Christian Fichter, esperto di psicologia economica interpellato da 20 Minuten. Anche nello shopping si cerca il contatto sociale con altre persone, come pure la possibilità di toccare con mano la merce o semplicemente di poter provare senza impegno dei capi d'abbigliamento.
E poi ci sono prodotti per i quali si preferisce l'acquisto in negozio. L'esperto parla degli articoli di lusso, come orologi o gioielli. «Vogliamo farci servire e viziare: sono aspetti, questi, che mancano nello shopping online».
L'aspetto terapeutico... e i rischi - Il ritorno allo shopping - sempre secondo Fichter - potrebbe anche avere un aspetto terapeutico. «Permette di restare di buonumore. Ma bisogna fare attenzione che resti moderato». Insomma, con la riapertura dei negozi è meglio evitare gli acquisti impulsivi. «Meglio fare una lista dei desideri prima di andare per negozi». Ci sarà infatti chi finirà per fare acquisti frenetici.
Saranno infatti in molti, secondo l'esperto, coloro che usciranno di casa semplicemente per assaporare un po' di normalità. Senza un piano preciso. Soprattutto i più giovani, che si potrebbero incontrare con gli amici per fare un po' di shopping. Ed è soprattutto questi ultimi che Fichter mette in guardia, perché spendendo più del previsto (o di quanto si dispone), si potrebbe rischiare di indebitarsi. Un rischio accentuato anche dal diffuso utilizzo delle carte di credito.
In ogni caso, lo psicologo ritiene che domani non si assisterà a un affollamento dei negozi. Certo, i clienti non mancheranno. «Ma le persone sono molto attente al coronavirus. E sono anche consapevoli che nessuna mascherina può proteggere dal virus degli acquisti».