La pandemia è ancora sotto la luce dei riflettori. Ma la crisi climatica non è finita, ricorda Simonetta Sommaruga
Il prossimo 13 giugno saremo chiamati a votare la nuova legge sul CO2. A tu per tu con la ministra dell'ambiente
BERNA - Coronavirus, coronavirus e ancora... coronavirus. Da oltre un anno la politica sembra parlare soltanto della pandemia. Ma ci sono anche altri argomenti all'ordine del giorno. Tra questi la nuova legge sul Co2, che il prossimo 13 giugno sarà sottoposta al voto popolare. «È un dato di fatto che la pandemia riguarda tutti, ma questo non significa che la crisi climatica si finita» afferma quindi la consigliera federale Simonetta Sommaruga, che oggi ha rilasciato un'intervista a 20 Minuten, anche rispondendo alle domande dei lettori.
La questione riguarda molti giovani, «in quanto si tratta del loro futuro» ha ricordato la ministra dell'ambiente. «Le conseguenze della crisi climatica le possiamo già vedere, è una situazione pericolosa». La nuova legge dovrà però essere approvata dai cittadini. Sommaruga sottolinea che non ci sono mai certezze prima di una votazione. «Ma da parte dell'economia non c'era mai stato un sostegno così ampio per una legge ambientale: questa situazione mi rende fiduciosa».
Chi vola, paga di più - I contrari fanno però leva sui costi supplementari con cui i cittadini dovranno fare i conti se la nuova legge sarà approvata. La Confederazione parla di 100 franchi in più all'anno, mentre gli oppositori affermano che saranno 1'000. «È vero - ammette la consigliera federale - le famiglie che vanno spesso in vacanza in aereo pagheranno più di 100 franchi». Questo è dovuto al fatto che è prevista una tassa sui biglietti aerei.
La metà della tassa torna poi alla popolazione. Per esempio attraverso la creazione di un'infrastruttura per le auto elettriche, ricorda Sommaruga. «Non vogliamo obbligare le persone a fare qualcosa: chi sceglie una mobilità sostenibile spenderà meno, mentre se si è indifferenti al clima e si hanno molti soldi, si spenderà di più».
Il treno al posto dell'aereo - La ministra dell'ambiente cerca di dare il buon esempio. «Il mio primo viaggio in qualità di presidente della Confederazione aveva come destinazione Vienna: ci ero andata con il treno notturno ed era andata molto bene». Se però manca il tempo, non si può fare a meno dell'aereo. «Ma questo è l'aspetto positivo della legge sul CO2: non proibisce nulla. Soltanto chi vola molto paga di più».
E per quanto riguarda la mobilità su strada, Sommaruga spiega che i suoi spostamenti li fa a bordo di un'auto elettrica: «Il mio mezzo di servizio è una Tesla che ho ereditato da Doris Leuthard: dopo sette anni, funziona ancora molto bene». E nella sua vita privata utilizza una Mini, «in quanto all'epoca le auto elettriche non c'erano ancora. Ma penso che la mia prossima vettura sarà elettrica».