L'organizzazione parte dalla constatazione che non si vedrà una ripresa duratura prima del 2022.
BERNA - HotellerieSuisse chiede una proroga dell'attuale programma di aiuti per i casi di rigore fino alla fine del 2021, in tutti i settori. Secondo l'associazione, a fine giugno, i problemi in cui versano le aziende non saranno risolti, visto il perdurare della crisi.
Come nel caso delle indennità per il lavoro ridotto, HotellerieSuisse chiede che l'aiuto per i casi di rigore venga esteso da 18 a 24 mesi per tutte le imprese interessate e secondo i criteri attuali, indica l'organizzazione in una nota.
HotellerieSuisse parte dalla constatazione che non si può puntare su una ripresa rapida e duratura del turismo internazionale e dei viaggi d'affari prima del 2022, o persino del 2023. Le grandi aziende e organizzazioni internazionali hanno già sin d'ora deciso di non organizzare viaggi d'affari nel 2021 e le fiere internazionali non avranno luogo, scrive HotellerieSuisse.
In tempi normali, i clienti internazionali - con il 55% dei pernottamenti - rappresentano il pilastro portante del turismo svizzero. Le perdite non possono essere compensate unicamente dai clienti svizzeri e dei Paesi vicini.
La lentezza della ripresa non tocca soltanto i settori alberghiero e turistico, ma anche i fornitori e il commercio al dettaglio. Una proroga degli aiuti per i casi di rigore sino alla fine del 2021 costituirebbe quindi anche un investimento nel futuro delle aziende che hanno una lunga tradizione, di regioni intere e di migliaia di impieghi, sottolinea HotellerieSuisse.