Rientro travagliato per un 57enne zurighese dopo una vacanza nell'Oceano Indiano
Positivo a un tampone prima del volo di ritorno, ha dovuto rimanere a terra e salutare la famiglia. È rimasto da solo sull'isola, senza poter uscire dall'albergo
ZURIGO - La vaccinazione sarà il lasciapassare per le vacanze, quest'estate? Tanti ci sperano, ma il caso di un 57enne zurighese sembra dimostrare il contrario. Anche se la sua disavventura alle Seychelles, dove è rimasto bloccato per una settimana, per qualcuno sarebbe magari una sorte invidiabile.
L'uomo, il cui caso è stato riferito oggi da 20 Minuten, avrebbe dovuto rientrare in Svizzera con volo dall'arcipelago nell'Oceano indiano settimana scorsa assieme alla famiglia. Ma mentre moglie e figli non hanno avuto problemi all'imbarco, per lui le cose sono state più complicate: sottoposto a un test Pcr e risultato positivo, il 57enne ha dovuto rimanere a terra e tornarsene in hotel.
I guai sono iniziati due ore prima della partenza. La coppia svizzero-tedesca si era sottoposta il giorno prima al tampone, su richiesta della compagnia aerea. «Il giorno stesso la mia compagna e i nostri figli hanno ricevuto l'esito negativo» racconta il turista disperato. «Per quanto mi riguarda, invece, niente. Mi hanno telefonato poco prima di partire, dicendomi che non potevo salire sull'aereo».
Eppure il 57enne ha già ricevuto entrambe le dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. Un falso positivo? Forse. In ogni caso, le autorità locali costringono il turista a rimanere chiuso nella sua stanza d'albergo. Solo dopo diversi giorni, grazie a un intervento del Consolato svizzero presso il governo delle Seychelles, l'uomo ha potuto sottoporsi a un test antigenico pagando 300 euro di tasca propria.
Il risultato per fortuna è negativo. «Solo allora mi hanno permesso di lasciare il paese». Il DFAE, contattato, ha confermato di avere preso contatti con il 57enne e con le autorità locali.
La lezione da imparare? «La vaccinazione non implica la fine dei problemi per chi viaggia» conclude il malcapitato, che nel frattempo è rientrato felicemente a casa a Zurigo. Christian Laesser, professore di turismo all'Università di San Gallo, conferma che «le restrizioni di viaggio saranno con noi ancora per un po', nonostante le vaccinazioni». I test Pcr o antigenici prima delle partenze potrebbero essere necessari ancora per 6-12 mesi. «La quarantena al rientro in Svizzera invece potrebbe essere abolita a breve».
Il problema è che la vaccinazione è immunizzante, ma non può impedire la trasmissione, ricorda Laesser: «Le incertezze sui viaggi e sulla possibilità di trasportare delle varianti da un paese all'altro permangono». Gli stati più orientati al turismo, tuttavia, potrebbero essere più permissivi di altri durante la stagione estiva.
Un maggiore coordinamento internazionale potrebbe semplificare le cose, e non è da escludere nei prossimi mesi: «Viaggiare tra alcune regioni del mondo potrebbe essere presto di nuovo facile, ad esempio tra Europa e Nord America» afferma Laesser. L'Oms e i governi nazionali stanno adoperandosi per arrivare in fretta a un Covid pass riconosciuto a livello internazionale per le persone vaccinate. «Nessuno vuole essere accusato di aver rovinato l'estate ai propri cittadini» conclude il professore.