La pandemia ha lasciato segni profondi nel budget delle economie domestiche, secondo l'Ufficio di statistica
NEUCHÂTEL - A causa della crisi del coronavirus, le famiglie svizzere, senza sorpresa, hanno speso meno in ristoranti, caffè e bar nel secondo trimestre del 2020. Hanno invece aperto di più il borsellino per prodotti alimentari, come latte, formaggio, uova e verdure.
La pandemia di Covid-19, con le relative restrizioni che hanno toccato la vita quotidiana e l'economia, ha lasciato «segni profondi nel budget delle economie domestiche», afferma oggi l'Ufficio federale di statistica (UST) in una pubblicazione approntata appositamente per rilevare gli effetti della crisi sanitaria.
Per la prima volta infatti i risultati dell'indagine sul budget delle economie domestiche (a partire da gennaio 2020) sono presentati per ciascun trimestre e paragonati con i periodi corrispondenti degli anni di confronto 2015-2017.
Il settore degli alberghi e dei ristoranti risulta colpito dalle restrizioni in modo massiccio. Rispetto al valore medio degli anni precedenti (539 franchi al mese per economia domestica), nel secondo trimestre del 2020 le economie domestiche hanno speso meno della metà (222 franchi).
Per quanto riguarda i pasti al ristorante, il calo osservato nel secondo trimestre del 2020 è ancora più marcato. I 69 franchi al mese rilevati per economia domestica corrispondono circa a un terzo del livello degli anni precedenti. Dopo che nel terzo trimestre del 2020 queste spese, che ammontavano in media a 167 franchi, sono rimaste notevolmente inferiori agli anni precedenti, nel quarto trimestre dell'anno scorso il consumo in ristoranti, caffè e bar è ancora disceso, a 112 franchi, a causa della nuova chiusura dei locali.
Prodotti alimentari: consumo più elevato - Durante il secondo trimestre del 2020 il consumo di prodotti alimentari e bevande analcoliche è risultato nettamente superiore rispetto agli stessi trimestri degli anni precedenti. Questi andamenti sono in parte dovuti al divieto temporaneo di consumo all'interno dei ristoranti, spiega l'UST. In questo trimestre, le economie domestiche hanno speso 78 franchi in più rispetto agli anni precedenti, segnando una media di 693 franchi al mese. Le spese sono aumentate in particolare per latte, formaggi e uova (100 franchi contro 86) nonché per gli ortaggi (96 franchi contro 78).
Per quanto riguarda il consumo di bevande alcoliche e tabacchi, nel complesso non sono stati registrati particolari aumenti. Però, nel caso della birra, nel secondo trimestre dello scorso anno si è osservato un aumento di quasi la metà rispetto agli anni precedenti, con la spesa che è stata in media di 17 franchi al mese per economia domestica. Nella seconda metà dell'anno, i valori sono tornati al livello degli anni precedenti.
Calo dei consumi per lo svago - A partire dal secondo trimestre del 2020, anche per lo svago e la cultura le famiglie hanno sborsato molto meno rispetto agli anni precedenti (323 franchi al mese contro 525). Questo calo concerne soprattutto le attività sportive e del tempo libero (secondo trimestre: 61 franchi contro 91). In termini relativi, la contrazione delle spese per il cinema è ancora più netta (0,15 franchi contro 2,80). Queste uscite finanziarie sono rimaste a un livello sensibilmente inferiore anche nei trimestri successivi.
Dai risultati dettagliati dell'indagine dell'UST emerge che vi sono anche settori che non hanno subito (quasi) alcun cambiamento in seguito alla pandemia. Tra questi rientrano ad esempio il settore abitazione ed energia e le comunicazioni.