Il tedesco che ha puntato un laser contro un Super Puma è stato assolto da quasi tutte la accuse.
L'esito del processo non è stato accolto positivamente dal pilota e consigliere nazionale Thomas Hurter: «Meritava una pena più severa». E il Ministero pubblico ha già presentato ricorso.
Nel febbraio 2021, l' uomo ha diretto il raggio di un puntatore laser contro un Super Puma dell'aeronautica svizzera accecando l'equipaggio. Il giudice lo ha assolto dalle accuse di tentate lesioni personali gravi, tentata interruzione del traffico pubblico e tentata interruzione del servizio militare. È stata inoltre respinta la richiesta di espulsione dalla Svizzera avanzata dalla Procura.
La via del compromesso - Secondo l'avvocato Max Imfeld, è abbastanza comune che si decida per la non espulsione dal Paese. «Nei casi lievi non si procede in questo senso», spiega. La Corte decide infatti anche in base agli interessi privati dello straniero che in Svizzera risiede da molto tempo.
Insomma, capita spesso che un giudice cerchi la via del compromesso. «Alla fine si sceglie spesso per la semi-colpevolezza», prosegue l'avvocato. Nel caso in questione, si sarebbe potuto argomentare puntando sul «tentato omicidio intenzionale». Tuttavia è difficile esprimersi senza la possibilità di guardare gli atti.
Nel diritto penale si distingue tra fatti oggettivi e soggettivi. «Quelli soggettivi riguardano argomentazioni e pensieri riferiti dagli accusati», afferma Imfeld. «Possiamo solo presumere il fatto che l'imputato non abbia pensato a nulla quando ha agito». Nel caso in questione il giudice si è pronunciato a favore del 35enne ritenendo che non vi fosse l'intenzione, la conoscenza o la volontà di commettere un reato.
«Meritava una pena più severa» - Il consigliere nazionale Thomas Hurter (UDC) si è detto deluso dal verdetto. «Se qualcuno punta deliberatamente un laser del genere su un aereo compie un danno intenzionale», afferma il pilota militare e di linea.
Nel peggiore dei casi, oltre al danno fisico, l'atto potrebbe compromettere anche il volo. «Trovo che non ci siano attenuanti in una circostanza simile e credo che la punizione avrebbe dovuto essere più severa». «Dopotutto - conclude Hurter -, un laser di questo tipo è indirettamente un'arma».
Il "no-comment" dell'esercito - Contattato da 20 Minuten, l'esercito ha spiegato di non voler commentare sentenze in ambito civile. «Nemmeno se siamo colpiti noi stessi», ha aggiunto il portavoce Daniel Reist.
L'ufficio del Ministero pubblico, intanto, ha fatto sapere di aver presentato ricorso in attesa delle motivazioni del Tribunale. «Non appena saranno disponibili saranno esaminate e si deciderà se portare avanti la decisione»