I contratti per l'acquisto di vaccini contro il Covid erano coperti da crediti votati dal Parlamento, due le eccezioni.
È quanto è emerso dalle verifiche effettuate durante il fine settimana da un'inchiesta avviata dal Dipartimento federale dell’interno.
BERNA - Il consigliere federale Alain Berset ha presentato questa mattina i risultati degli accertamenti alla Commissione delle finanze del Consiglio nazionale. L'indagine amministrativa in corso fornirà un quadro definitivo, precisa un comunicato del Dipartimento federale dell'interno (DFI). Le conclusioni sono attese in agosto.
Contratti e crediti passati al vaglio - L'indagine era stata annunciata lo scorso giovedì. Durante il dibatto sul budget al Consiglio degli Stati era emerso che Berna aveva forse firmato contratti per importi non ancora approvati dal Parlamento. L'esame effettuato negli ultimi quattro giorni ha rivelato che, a parte due eccezioni, i contratti stipulati con i produttori di vaccini si basano su un credito d'impegno approvato dal Parlamento. Un'eccezione era già nota e risale al 2020.
Il secondo caso riguarda un contratto concluso all'inizio di maggio del 2021: al momento della firma il Parlamento non aveva ancora approvato il credito d'impegno. È stato possibile inserirvi una clausola di riserva, limitata però al 31 maggio 2021. Il 19 maggio 2021 la Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati ha raccomandato all'unanimità di approvare l'aumento del credito d'impegno richiesto dal Consiglio federale, ma il Parlamento lo ha approvato solo il 7 giugno 2021, quindi dopo la scadenza della clausola di riserva. L'indagine amministrativa dovrà chiarirà se in questo caso sarebbe stata possibile una procedura diversa.
I controlli dovranno inoltre stabilire se erano stati stanziati i necessari crediti riguardanti la decisione del Consiglio federale del 17 dicembre 2021 di far valere le opzioni concordate contrattualmente con le ditte produttrici per l'acquisto di ulteriori 14 milioni di dosi di vaccino per il 2022.
Secondo il comunicato del DFI, in quel momento non era chiaro se i fondi necessari fossero coperti dal credito a preventivo per il 2022 approvato dal Parlamento il 16 dicembre. Il Consiglio federale ha pertanto deciso di richiedere un credito aggiuntivo. L'indagine amministrativa dimostrerà se ciò era conforme alla legge.
Ricalcolo del fabbisogno finanziario - Con la verifica è stato ricalcolato anche il fabbisogno aggiuntivo di mezzi per il 2022, che è stato corretto verso il basso: è ora quantificato in 234,3 invece di 314 milioni di franchi. La riduzione è dovuta in particolare a una tassa di prenotazione erroneamente calcolata due volte, costi di logistica inferiori, minori quantità di materiale accessorio per le vaccinazioni e un impiego ridotto di dosi vendute in piccole confezioni.