Il Consiglio Federale è impegnato in vari programmi d'identificazione di quadri o sculture sequestrate.
Un progetto sostenuto da Berna ha di recente restituito ai legittimi proprietari due opere d'arte. «Bisogna continuare a seguire da vicino questa tematica» riferiscono le autorità.
BERNA - Il Consiglio federale ha adottato oggi il terzo rapporto sullo stato dei lavori della Confederazione nell'ambito delle opere d'arte confiscate dai nazisti. Berna «ha compiuto progressi significativi in tutti gli ambiti», si legge nel documento.
Il Dipartimento federale dell'interno e quello degli affari esteri presentano periodicamente al governo un rapporto su quanto effettuato in merito alle spoliazioni durante il nazionalsocialismo.
Il governo constata che negli anni 2017-2021 ha risposto alle necessità d'intervento riscontrate nell'ultimo documento del 2016. In particolare ha redatto un rapporto dettagliato in cui ha riportato i risultati aggiornati delle ricerche sulla provenienza condotte nel 1998 all'interno dei propri fondi.
Ha anche sostenuto 44 progetti di 23 musei e collezioni di terzi con sussidi per la realizzazione di lavori destinati a ricerche sulla provenienza. Ha stanziato 3,6 milioni di franchi per la pubblicazione dei relativi risultati. È pure stata migliorata l'accessibilità a vari archivi.
Nell'ambito di uno dei progetti sostenuti, due oggetti sono stati identificati come opere d'arte confiscate dai nazisti e quindi restituiti agli aventi diritto. Tutti i risultati delle ricerche sono pubblici.
Nonostante i progressi compiuti, la Confederazione ritiene necessario continuare a seguire da vicino questa tematica attivandosi per favorire ulteriormente il riconoscimento e l'applicazione dei Principi della Conferenza di Washington applicabili alle opere d'arte confiscate dai nazisti.
Da quest'anno al 2024 intende in particolare continuare a sostenere con aiuti finanziari la ricerca sulla provenienza di musei e collezioni di terzi e aggiornare periodicamente i risultati relativi ai propri fondi.