Altre mille tonnellate di burro estero in più in arrivo. Non c'è abbastanza latte svizzero per produrlo.
BERNA - È la quarta volta che L’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) è costretto ad aumentare il limite di importazione di burro estero. Ce n'è troppo poco sugli scaffali dei supermercati svizzeri e l'Interprofessione Latte (IP Latte) ha chiesto a Berna di importarne altre 1000 tonnellate per soddisfare la domanda interna.
Secondo le stime della categoria, quest’anno l'offerta di burro indigeno è troppo scarsa: in Svizzera gran parte del latte prodotto viene trasformato in formaggio e così ne rimane troppo poco per fare il burro. Inoltre - ha segnalato IP - «il volume totale di produzione di latte è inferiore alle aspettative».
Nella sua richiesta l’IP Latte scrive che «è difficile stimare come evolverà la situazione del mercato lattiero nei prossimi mesi».
Così l'Ufficio federale dell'agricoltura ha deciso di dar seguito alla richiesta di aumentare di 1000 tonnellate il contingente doganale del burro dal 22 agosto 2022 fino alla fine dell’anno. Il quantitativo extra sarà messo all’asta come di consueto.
Finora, l’UFAG ha liberato 5100 tonnellate di burro extra da importare nel quadro del contingente doganale per il 2022. La domanda di burro in Svizzera ammonta mediamente a più di 40 000 tonnellate l’anno.
La quota delle importazioni si aggirerà quindi attorno al 13 per cento quest’anno.